mercoledì 20 ottobre 2010

Oggi bevo: Brunello di Montalcino 1997 - Vasco Sassetti

Un amico col quale amo condividere le bottiglie più importanti è certamente Riccardo, per tre motivi: il primo è che beve e gli piace bere, il secondo è che apprezza e capisce il valore di cos'ha davanti, il terzo è che un bicchiere con un amico è sempre più buono.
E così ogni tanto ci troviamo a casa mia o a casa sua, si mangia bene e si stappa meglio.
Domenica accompagnando uno splendido risotto ai porri e raspadura abbiamo bevuto questa bottiglia di Brunello che riposava in cantina da parecchio tempo, la vendemmia è la famosissima 1997 e il produttore è Vasco Sassetti, scomparso recentemente.
Vado a memoria, perché il vino non lo abbiamo analizzato spaccando il capello in quattro, ma ricordo che a fronte di un naso non molto intenso ma emozionante per profondità, aveva un sorso che era puro velluto. Per me lo abbiamo beccato al top, una dolcezza e un'intensità che riempivano la bocca in ogni angolo, un tappeto tannico maturo e di grande stoffa, chiusura infinita.
Davvero, una bontà.
Non è stata l'unica bottiglia della serata però, dopo su un piatto di formaggi abbiamo stappato un montepulciano da uve leggermente passite, affinato in legno del 2005. Si chiama Jarno e, guarda un po', lo fa Jarno Trulli, il pilota.
Ora, magari la nostra era una bottiglia sfigata, può essere. Ma l'idea che 32€ siano andati via per un vino così francamente scoccia. Al naso era si potente e surmaturo, ma con fastidiose note vegetali, e in bocca non era meglio. Grasso e dai tannini verdi ed asciuganti, amaro e decisamente poco armonico.
Magari era una bottiglia sfigata, oppure, come dice Riccardo, Jarno Trulli fa il vino come va in macchina.

La foto l'ho presa da internet, spero che il proprietario non me ne voglia...

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