venerdì 30 ottobre 2009

Oggi bevo: Pinot Nero 2006 - Cantina Terlan

Rosso rubino trasparente tendente al granato, naso scuro, note di terra e piccoli frutti, spezie come il cacao amaro, particolare e di carattere. Il sorso è sottile, fresco e saporito, elegante.
E' il pinot nero base di un'azienda che non sbaglia un colpo.

Il pinot nero può piacere o no, mio papà ad esempio sembra acqua in bocca, è comunque un vino di sicura qualità.
Credo di aver pagato la bottiglia 10 euro.

Il mio voto: 7/10

Oggi bevo: Curtefranca rosso 2005 - Ca Del Bosco

Un bel color rubino compatto e brillante fino all'unghia, naso marcato dalle note vegetali dei cabernet e da un frutto pulito, non particolarmente ampio. Il sorso ha tutto quel che serve, ma le note verdi tornano a disturbare una bevuta corretta ma a parer mio poco coinvolgente.
La bottiglia è stata un regalo, il prezzo sullo scaffale dovrebbe essere tra le 12 e le 15 euro.

Il mio voto: 6/10

Oggi vedo: Monster - Patty Jenkins, 2003

Aileen Wuornos il 9 ottobre 2002 finì di vivere sotto l'ago di un'iniezione letale nel penitenziario di Raiford, in Florida.
Storia di ordinaria follia ai margini delle autostrade americane, storia d'amore, di bisogno smisurato d'amore. L'ultimo ramo a cui attaccarsi prima di cadere nel vuoto. Amore che Aileen trova in Selby (in realtà Tirya), ragazza incontrata in un locale una sera che decise di suicidarsi, perché il mondo non aveva più nulla da offrirle. Una storia d'amore a senso unico che diventerà follia e disperazione. Un triste viaggio che lascerà sulla via numerosi morti, alcuni colpevoli e altri no. Un viaggio che finisce nell'unico modo possibile.
Patty Jenkins è all'esordio con tema difficile come Aileen Wuornos, figlia malata di una società malata che non ha saputo aiutarla. Il film non giudica e non mitizza, racconta un personaggio disperato con la giusta dose di pietà. Charlize Theron è ingrassata 14 Kg e si è sottoposta a sedute di trucco di due ore per portare sullo schermo Aileen. Prestazione che le è valsa giustamente l'oscar.

martedì 27 ottobre 2009

Oggi bevo: Ereb 2007, Melis

Da Terralba, sulla costa ovest della Sardegna viene questo vino. Vermentino in purezza dal vigneto Pauli Craxia vinificato dalle cantine Melis.
A distanza di 2 anni dalla vendemmia ne bicchiere si presenta con un color paglierino di media intensità con netti riflessi verdolini, limpido e brillante. Naso esplosivo: fiori, macchia mediterranea (salvia) e bellissime sfumature saline e minerali, affascinanti note idrocarburiche. Il sorso è appagante e saporito, teso e dinamico. I 14° alcoolici sono retti da una solida struttura acido/sapida mai sopra le righe. Gran bel vino.
La bottiglia mi è stata regalata, ma credo si possa prendere con circa 15 euri.

8/10

Oggi scrivo: il voto al vino

Il voto al vino: un tema che torna attuale tutti gli anni all'uscita delle guide. Dopo la recente separazione tra il Gambero Rosso e Slow Food quest'ultima ha annunciato la pubblicazione della sua guida dei vini, la settima (credo...) sul mercato. La novità sarà che i vini recensiti NON avranno il classico punteggio, che sia espresso in centesimi, ventesimi o altro.
Non sono contrario nel giudicare un vino con un punteggio, trovo che sia un modo immediato e di facile lettura per inquadrare una bottiglia, purché corredato da un testo che approfondisca il discorso anticipato dai numeri. Trovo allo stesso tempo affascinante la scelta di strade diverse dove il punteggio diventa superfluo (vedi Porthos e la sopracitata guida)
Da oggi in poi su Oggi Bevo darò anche io un voto ai vini che passeranno sul mio tavolo, ma non indicherà l'effettiva qualità del vino che lascio a persone più competenti di me, ma semplicemente il grado del mio apprezzamento. Alle volte mi capita di bere vini che mi emozionano come pochi altri e vista la mia scarsa capacità descrittiva ci sarà il punteggio (presumibilmente da 1 a 10) ad aiutare il temerario lettore dei miei appunti nel quantificare il godimento della bevuta.
Ecco, è deciso. Così sarà.

lunedì 26 ottobre 2009

Oggi scrivo: Valentino Rossi campione del mondo!

Hanno già scritto tutto quello che andava scritto.
Questo post è il mio piccolo contributo per celebrare Valentino Rossi: il più grande campione che la mia generazione ha visto correre.
Che da ieri, per la nona volta è campione del mondo della massima classe motociclistica.

venerdì 23 ottobre 2009

Oggi bevo: Ca' del Ge'

Giorni fa, durante un giretto in macchina con Luisa son passato da Montalto Pavese, bel borgo ad alta vocazione vinicola a una decina di Km dopo Casteggio, e li mi son fermato una mezz'ora a prendere qualche bottiglia all'azienda agricola Ca' del Ge'. Azienda di medie dimensioni a conduzione familiare che dai 37 ettari di terra tira fuori circa 200.000 bottiglie ogni anno. Ho preso il riesling italico Filang Long, ricavato da una vigna particolarmente felice di circa 70 anni, un pinot nero riserva vendemmia '99, La Fidela: una bonarda riserva 2004, il Marinotti: un riesling renano passato in legno vendemmia 2005, una bottiglia di metodo classico millesimo 2005 da pinot nero (36 mesi sui lieviti) e una curiosa versione di dolcetto (vitigno caro al padrone di casa) chiamata Tormento imbottigliata come vino da tavola.Per pranzo oggi ho aperto il Pinot Nero (aperto col giusto anticipo...): RIP, morto e sepolto. Pazienza, e visto che pranzare con solo l'acqua in tavola mette tristezza ho proposto ai mie commensali La Fidela, curiosa riserva di bonarda ferma affinata solo in acciaio: portata in tavola sui 14/15 gradi di temperatura, rosso rubino scuro, profumi di ciliegia matura sotto spirito e prugna, spezie orientali e note eteree (targa 15° alcoolici...), il sorso è quasi dolce (!!!), saporito e lungo, importante senza eccessi, buona corrispondenza con i profumi, tannini soffici in sottofondo.Una bonarda insolita, può piacere o meno, noi, manco a dirlo, l'abbiam finita.
Appena apro le altre bottiglie, va da se che sarete i primi a saperlo...

P.S.: da segnalare l'ottimo rapporto qualità/prezzo di tutti i vini Ca' del Ge'.

martedì 13 ottobre 2009

Oggi scrivo: Birrart - 15-18 Ottobre, Casteggio

A chi si trovasse nelle vicinanze di Casteggio tra il 15 e il 18 di questo mese segnalo la prima edizione di Birrart (sul sito il programma), il festival delle birre artigianali a Casteggio. Non ho la più pallida idea di come sarà, ma visto che orami sono residente li vicino mi sento in dovere di sostenere il territorio e le sue iniziative, farò quindi lo sforzo di andarci e bere qualche pinta di buona birra.
Ci vediamo li!

lunedì 12 ottobre 2009

Oggi bevo: Dominariu 2007 - Melis

Circa due settimane fa sono venuti a cena Nando e Teresa, amici di famiglia di vecchia data che è sempre un piacere vedere. Erano di ritorno dalla Sardegna e da li han portato due bottiglie dalla cantina Melis di Terralba. Ieri sera la prima è stata sacrificata sull'altare della tavola: il Dominariu 2007.Bovale in purezza che sulla carta spaventa con i suoi 15° alcolici, si rivela invece di beva trascinante! Color rubino scuro, compatto e brillante, lacrime fitte e carnose, naso potente di frutta nera matura e dolce, spezie piccanti, intenso e profumato. Il sorso sorprende per equilibrio e piacevolezza: il potente grado alcololico è bilanciato da solida struttura, tannini dolci e levigati e un frutto dolce ma mai molle. E non tocca legno!

mercoledì 7 ottobre 2009

Oggi vedo: Crank 2 High Voltage - Mark Neveldine, Brian Taylor, 2009

Chev Chelios è tornato. E ora, dopo essere sopravvisuto ad una caduta da 1400mt da un elicottero deve riprendersi il suo cuore.
Se Crank ridefiniva i confini dell'action movie Crank 2 High Voltage li sposta ancora più in la.
Adrenalinico, ipercinetico, ironico e divertentissimo. Ricco di tutte le soluzioni grafiche possibili ed immaginabili, il film parte a 200 all'ora e non molla fino alla fine, tra richiami alla grafica 8 bit, i manga giapponesi e un montaggio da far girare la testa. A metà strada tra film e video clip, è accompagnato dall'allucinante colonna sonora curata da Mike Patton (!!!).
Da vedere, ma solo dopo il primo (che a confronto sembrerà acqua fresca...).

P.S.: c'è anche Ron Jeremy!!!

Oggi vedo: Bastardi Senza Gloria - Quentin Tarantino, 2009

Ecco, rischio di essere poco obbiettivo quando parlo di Tarantino e dei suoi film, ragion per cui se non vi piacciono i toni entusiastici che userò per Inglorius Basterds fermatevi pure qui...
Perché Bastardi Senza Gloria è un gran film, forse non è il suo capolavoro ma è un gran film.
Siamo in piena guerra mondiale e nella Francia occupata una famiglia ebrea scampata finora ai rastrellamenti viene sterminata dalle SS, solo la giovane Shosanna riuscirà a fuggire. Quattro anni dopo la ritroveremo alla guida di un cinema in Parigi lasciatole in eredità dalla zia. Nello stesso periodo "I Bastardi" un manipolo di soldati ebrei americani ebrei capitanati da Aldo Raine, segnato da una profonda cicatrice al collo lasciata da un cappio (tedesco?) fa azioni di guerriglia con l'unico scopo di ammazzare nazisti, e senza usare le buone maniere. A loro e ad un ufficiale inglese verrà assegnata la missione Kino che potrebbe essere decisiva per la fine del conflitto.
Ma anche Shosanna sta meditando vendetta...
Tarantino si diverte come al solito e sfodera una serie di personaggi eccessivi, caricaturali ed affascinanti: il tenente Aldo Raine detto l'Apache per l'abitudine che ha di collezionare scalpi nemici o il bastardissimo colonnello Hans Landa tanto cortese quanto spietato.
Niente mezze misure, i cattivi sono cattivi e vanno ammazzati, nessuna pietà e poco importa se hanno famiglia o sono pentiti. Vendetta dev'essere e vendetta sarà.
Come al solito ma mai nello stesso modo Tarantino gioca coi generi, sempre sul filo dell'ironia con dialoghi mozzafiato, tempi dilatati e momenti di phatos assoluto (stavo strappando i braccioli della poltrona quando è partito il 4 rullo di pellicola!!!), ricco di omaggi ai suoi maestri famosi e meno famosi: da Sergio Leone, a Castellari, a Margheriti. Perchè a loro deve tutto, no, non tutto: il talento che ha nel (ri)maneggiare il cinema che vediamo nei suoi film è tutta roba sua.
Bastardi Senza Gloria è il suo, l'ennesimo atto d'amore verso il cinema e io, che amo il cinema, non posso che applaudire.

lunedì 5 ottobre 2009

Oggi bevo: Vecchia Modena Premium 2007 - Chiarli VS Vigna del Cristo 2007 - Cavicchioli

In giro per la rete si fa un gran parlare di Lambrusco, che in questo periodo di riscoperta del vitigno autoctono, del cambiamento di rotta verso vini più bevibili e meno estrattivi sembra poter offrire prodotti più che validi. I lambrusco che ho portato in tavola ieri sono nientepopodimenoche i rispettivi top di gamma delle due aziende più importanti, numericamente parlando, della denominazione: Cavicchiloli e Chiarli. Vini dal prezzo umano, per la tavola e senza manie di grandezza, che porti a casa con meno di 10 euri: io li ho presi in offerta a 6 euri l'uno. Li ho presi perché ho sempre pensato che il lambrusco fosse un vino un po' sfigato e lo snobbavo, poi ho assaggiato l'Otello di Ceci e mi son dovuto ricredere. Ma il vero amante del lambrusco, mi dicono, non beve quei vini scuri li: quello buono deve esser chiaro e secco!
Ora, correnti di pensiero a parte io, che son di bocca buona e non mi ano i preconcetti mi son procurato 2 bottiglie: il vigna del Cristo 2007 di Cavicchioli e il Vecchia Modena Premium 2007 di Cleto Chiarli, tutti e due Sorbara in purezza. Vini fantastici! Tutti e due color buccia di cipolla, brillantissimi con spuma madreperla che sfugge in fretta lasciando posto a bollicine sottili e stuzzicanti. Profumi sottili ed eleganti, non urlati, di frutta rossa (lampone e fragoline), di minerali. Il sorso attacca secco e acido pulendo la bocca in maniera perentoria. Vini essenziali, nervosi, il lambrusco nella sua accezione più pura: nessuna concessione a dolcezze zuccherine, fanno di necessità virtu rendendo grandi i tratti tipici del lambrusco chiaro. Più sul frutto il Vigna del Cristo che chiude leggermente amaro, più secco e minerale il Vecchia Modena Premium al quale va la mia personale preferenza (ma è veramente una bella lotta!).
Due bicchieri vivamente consigliati.

domenica 4 ottobre 2009

Oggi bevo: Pignoletto 2005 - Alberto Tedeschi, Pecharmant Chateau Neyrac 2004, Poggio della Buttinera 2003 - Travaglino

Bevuti venerdì sera a cena con amici.
Il pignoletto di Alberto Tedeschi è un'interpretazione quantomeno singolare, almeno per il vitigno che nei colli bolognesi, da dove viene questo vino, da solitamente frizzantini da bere in annata senza grandi pretese. Lui, Alberto, fa partire la fermentazione in tini aperti senza controllo delle temperature, poi trasferisce tutto in botti di rovere da 500 lt e li lo lascia per circa 15 mesi.Il colore è arancio, opalescente, sembrerebbe vinificato in rosso. Le particelle in sospensione denunciano il non filtraggio. Anche i profumi sono molto singolari: mediamente intensi, spaziano dalla marmellata di agrumi e spezie dolci alla resina. In bocca entra secco, piuttosto fresco e sapido, di corpo medio con una buona persistenza. Non male, anche i commensali hanno apprezzato nonostante la singolarità del prodotto.
La seconda bottiglia arriva da casa di Nando e, prima ancora dalla Francia. Si tratta dello Chateau Neyrac Pecharmant, vino del quale non so assolutamente nulla. Ma google mi dice QUI qualcosa in più. Gli appunti invece parlano di un buon vino, rosso rubino con profumi di amarena, effluvi vegetali, poi terra e ancora l'amarena sotto spirito e la vaniglia. Un sorso succoso, equilibrato e corrispondente al naso, tannini setosi e levigati, medio corpo e soli 12.5°. Media la persistenza. Un bordolese che su internet viene via a meno di 10 euri a bottiglia.
Il terzo vino della serata è stato anche il più apprezzato: il pinot nero riserva 2003 Poggio della Buttinera di Travaglino. Dall'omonimo vigneto questa riserva che si presenta nel bicchiere con un color rubino tendente al granato brillante, con un naso che apre su piccoli frutti rossi (fragolina di bosco e ribes) per poi virare su toni più scuri e affascinanti: cacao amaro, note balsamiche e animali che continuano ad uscire dal bicchiere. Attacco morbido e tannnico, elegante e scorrevole. Sorso pieno e succoso, ancora il ribes sulla lingua. Anche la persistenza è piuttosto lunga. Molto buono. Questo lo portate a casa dalla cantina a circa 15 euri se non erro. Ben spesi.

giovedì 1 ottobre 2009

Oggi scrivo: Autunno Pavese 2009

Per chi nel fine settimana non ha nulla in programma segnalo la 57° edizione dell'Autunno Pavese: mostra-mercato delle tipicità agroalimentari.
Per le informazioni sui programmi e le iniziative (che sulla carta sembrano carine!) vi rimando al sito cliccando QUI, sempre sul sito c'è la possibilità di registrarsi e scaricare il biglietto scontato che vi permetterà di entrare alla manifestazione al prezzo super-popolare di 2€ al posto delle 4 richieste senza.
Io conto di fare un salto, non so ancora bene quando ma ci vado.
Magari ci si vede li!

Oggi vedo: Baarìa - Giuseppe Tornatore, 2009

L'ultimo film di Mr Tornatore è il suo personale omaggio alla Sicilia, alla Storia e alla Memoria.
Il film narra la storia di Peppino e della sua famiglia che partendo dagli anni '40 arriverà ai giorni nostri attraversando sessant'anni di storia, di cronaca, di lotte contadine, di amori e disgrazie, di fame, di mafia, di tradizioni, di sfide e del tempo che passa portandosi dietro tutto.
C'è tanta roba nel film di Tornatore, forse troppa, in un continuo susseguirsi di vicende con ritmo veloce e incalzante.
E Tornatore, che non è uno sprovveduto, tocca le corde giuste: emoziona, diverte (e si diverte), fa riflettere.
Forse non dice nulla di nuovo e forse lo fa calcando un po' la mano (le musiche di Morricone non mollano un attimo) ma a noi che siamo dei sentimentali è piaciuto.
Magari non sarà il suo film migliore ma vale sicuramente le due ore e mezzo davanti allo schermo e il prezzo del biglietto.