sabato 28 novembre 2009

Oggi vedo: Voglio la testa di Garcia, Sam Peckinpah 1974

Un ricco possidente messicano mette una taglia sulla testa di Alfredo Garcia, colpevole di avergli messo incinta la figlia. Dei gangster incontrano Benny che sa come trovare Alfredo e gli offrono 10.000 dollari per la sua testa. Benny, pianista squattrinato accetta sapendo che Garcia è in realtà già morto e si mette in viaggio per andare nel villaggio in cui è sepolto. Lo spettro dei soldi che muove Benny non porterà la felicità che tanto desidera ma solo disperazione e morte.
Crepuscolare, violento, surreale e disincantato.
Peckinpah dipinge un mondo sporco, selvaggio e spietato. Un western moderno dove le automobili scassate sostituiscono i cavalli, dove la legge la fanno le pistole e non c'è futuro per nessuno.
Tragico e bellissimo. Da vedere.

Oggi bevo: Filang Long 2008 - Ca' del Ge' vs Riesling 2005 Albani

Non so mica come scriverlo 'sto post.
Non che sia così complicato, alla fine si tratta di una cena piacevole con ospiti piacevoli, abbiamo mangiato spaghetti con le vongole, dell'ottimo branzino al forno e stappato qualche bottiglia. Ecco, di questo devo scrivere, del vino.
Abbiamo bevuto riesling locale, dell'oltrepò.Il primo sacrificato sull'altare della tavola è stato il Filang Long 2008 di Ca' del Ge': riesling si, ma italico che suona decisamente meno bene del più famoso renano. Il Filang Long però ne è un'interpretazione particolarmente felice, viene da una vigna di oltre settant'anni a filari lunghi, da qui il nome. E solo quando l'annata lo permette.In cantina non ha attenzioni particolari, viene vinificato tradizionalmente in acciaio e imbottigliato dopo qualche mese di affinamento.
La seconda bottiglia è sempre riesling, questa volta renano. Lo fa Albani: azienda appena sopra Casteggio. Il riesling di Albani invece vede il legno per una parte della massa e acciaio per l'altra.La prova della tavola ha dato la corona del vincitore al Filang Long che a dispetto del suo essere riesling si, ma italico, ha sfoderato una prestazione di tutto rispetto, con profumi all'inizio un chiusi, poi sempre più intensi, frutta bianca e fiori, note vegetali ma soprattutto un sorso avvolgente, di struttura considerevole, particolarmente succoso ed equilibrato, fresco e sapido.
Il riesling di Albani si rifà invece ad uno stile un datato che penalizza la freschezza a favore di una complessità che è si più ampia, con note salmastre e minerali al naso, ma ne appesantisce soprattutto il sorso. Rimane un bel bicchiere comunque, dal fascino un decadente semmai, ma gli amanti del genere non disdegneranno. Bisogna sottolineare che a quattro anni dalla vendemmia il tono evoluto che lo caratterizza è comprensibile, anche se una bocca più dinamica forse era auspicabile.
Ultima nota per i prezzi: il Filang Long 4,20€ in cantina, il Riesling Albani 9,50€ all'Iper di Montebello della battaglia.

I miei voti:
Filang Long: 7,5/10
Riesling Albani: 6-7/10

mercoledì 25 novembre 2009

Oggi scrivo: degustazioni 30/11 e 1/12 2009

Segnatevi i due appuntamenti che segnalo qui sotto perché credo valga la pena andarci.
Il primo si svolgerà lunedì 30 novembre presso l'Osteria del Treno in via San Gregorio n.46 a Milano: è un banco d'assaggio dedicato al Lugana, probabilmente il più importante bianco lombardo, sicuramente uno dei più interessanti a livello nazionale.
Ci saranno 26 aziende presenti con più di 50 etichette, dalle 19,30 alle 22, il costo dell'ingresso è di 12€.

Il secondo sarà il giorno seguente: martedì 1 dicembre 2009, questa volta a palazzo Mezzanotte in piazza Affari, sempre a Milano. Qui dalle 15,30 alle 22,30 ci sarà la presentazione della guida "Sparkle - Bere Spumante 2010": l'ingresso fissato in 20€ che comprende una copia della guida vi permetterà di degustare praticamente tutte le migliori bollicine del panorama italico: circa un centinaio di aziende per più di 300 etichette.
Le etichette che hanno ricevuto l'eccellenza sono queste:

Giuseppe Galliano Brut Riserva 2001 - Borgo Maragliano
Gavi Soldati La Scolca Brut 2002 - La Scolca
Gavi Soldati La Scolca D’Antan Brut 1997 - La Scolca
Oltrepò Pavese Pinot Nero Écru Nature 2004 - Anteo
Franciacorta Riserva Vittorio Moretti Extra Brut 2002 - Bellavista
Franciacorta Gran Cuvée Pas Operé Extra Brut 2003 - Bellavista
Franciacorta Brut 2005 - Ca’ del Bosco
Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Brut 2002 - Ca’ del Bosco
Franciacorta Giovanni Cavalleri Collezione Esclusiva Brut 2001 - Cavalleri
Franciacorta Brut 2005 - Ferghettina
Franciacorta Extra Brut 2002 - Ferghettina
Franciacorta Ante Omnia Satèn 2004 - Majolini
Franciacorta P.R. Brut - Monte Rossa
Franciacorta Comarì del Salem Extra Brut 2004 - Uberti
Franciacorta Sublimis Non Dosato 2003 - Uberti
Franciacorta Cuvette Brut 2004 - Villa
Trento Riserva Altemasi Graal Brut 2002 - Cavit
Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Brut 2000 - Ferrari
Trento Perlé Nero Extra Brut 2003 - Ferrari
Trento Riserva Brut 2004 - Letrari
Trento Riserva Methius Brut 2003 - Metius
Alto Adige Riserva Hausmannhof Brut 1999 - Haderburg
Prosecco di Valdobbiadene Vigneto Giardino Dry 2008 - Adami
Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry 2008 - Bortolomiol
Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry 2008 - Col Vetoraz
Valdobbiadene Suprème Dry - Le Bertole
Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Dry - Orsola Andreola
Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Ubaldo Rosi Brut 2004 - Colonnara
La Dama Forestiera Nature Brut 2003 - D’Araprì

Ne vale la pena o no?

Oggi bevo: Lambrusco mantovano Rosso della Signoria - Cantina Gonzaga

E' scuro il lambrusco mantovano, di quelli che macchian la tovaglia e la moglie si incazza perché tanto poi è lei che lava.
Il Rosso della Signoria della Cantina Gonzaga è lambrusco genuino e sincero: dalle varietà Salamino e Ruberti nasce un vino rosso rubino scuro e trasparente, spumeggiante, dai profumi fruttati e vinosi di una certa intensità, molto tipici e piacevoli.In bocca sfodera le carte migliori con una carbonica mai aggressiva e, soprattutto, con un sorso succoso e bello secco lontano da residui zuccherini ora tanto di moda.
Molto buono.
E credo costi meno di 5€, devo aggiungere altro?
Il mio voto: 7/10
Ultimamente ho un debole per il buon lambrusco...

P.S.: per quel che vale l'annata (non riportata in etichetta) 2008 della mia bottiglia ha vinto la gran medaglia d'oro nella sua categoria al Vinitaly.

martedì 24 novembre 2009

Oggi scrivo: MantuaWine 2009

Giovedì 19 novembre c'è stata l'ultima tappa della seconda edizione del MantuaWine: evento itinerante per presentare al pubblico i vini mantovani.
Non ne ero al corrente fino alla mattina quando ho ricevuto una mail che pubblicizzava la degustazione, visto che avevo il pomeriggio libero ho deciso di fare un salto.
Bella la location: Palazzo dei Giureconsulti in piazza Mercanti a Milano, praticamente in Duomo.
Una quindicina i produttori presenti a rappresentare la produzione vinicola mantovana: dai gradevoli lambruschi agli spumanti metodo classico a rossi da uve internazionali fatti con la tecnica dell'appassimento.
Io che sono un semplice consumatore curioso ma che non conosce la zona non sono riuscito a trovare un filo conduttore che legasse i vini tra di loro. Pur trovando prodotti di buona fattura a prezzi onesti (penso agli spumanti di Ca Roma ad esempio) ho avuto l'impressione di un territorio che non sa bene che direzione prendere. Devo dire che da parte mia c'è stata un po di leggerezza nel documentarmi, ma credo che il pubblico presente fosse nelle mie stesse condizioni. Un piccolo appunto lo faccio all'organizzazione che con un'adeguata pubblicità avrebbe richiamato molte più persone di quelle che c'erano.

giovedì 19 novembre 2009

Oggi vedo: Il nastro bianco - M. Haneke, 2008

Una voce narrante introduce lo spettatore nell'ultimo film di Haneke: è la voce del maestro che nei primi del '900 si trovò a lavorare in un villaggio rurale della Germania dove avvennero strani avvenimenti.
Tutto iniziò una mattina quando il dottore del villaggio fece una rovinosa caduta da cavallo dovuta ad una corda tesa tra due alberi nel cortile di casa sua. Parte da questo fatto Haneke per disegnare con mano precisa una realtà dove la maschera della tradizione e della forma cela cattiveria, odio e rancore, dove l'esercizio del potere e dell'autorità trascende diventando la giustificazione di brutalità e soprusi. Dove non c'è responsabilità e l'accettazione passiva dell'abuso di potere si trasforma in voglia di vendetta indiscriminata.
I ragazzi del villaggio obbediscono senza fiatare a chi ha il diritto di calpestare la loro innocenza coscienti che prima o poi arriverà il loro turno. Questo sarà il seme che darà vita alla Germania nazista.
Haneke gira lento e solenne, in un bianco e nero tanto bello quanto inquietante, il rigore della forma diventa angoscia, un senso di inquietudine accompagnerà il film fino alla fine: il 28 giugno 1914.
Da stra-vedere.

mercoledì 18 novembre 2009

Oggi bevo: Cuvee 60 2003 Altalanga riserva - Gancia

Il nuovo corso di Gancia è partito tempo fa con una massiccia campagna pubblicitaria per scrollarsi di dosso la fama di "spumante da panettone" che ormai aveva, complice lo sputtanamento dell'Asti spumante e il basso livello qualitativo di molte proposte sugli scaffali.
Quindi nuova immagine aziendale, un sito piuttosto glamour e, soprattutto, nuove etichette
Il filo che lega gli spumanti tra loro, sia Altalanga che Asti, è il numero che da il nome alla cuvee e che si riferisce ai mesi di rifermentazione in bottiglia, è chiaro che stiamo parlando di metodo classico.
Qualche tempo fa ho assaggiato nella mia enoteca di fiducia i prodotti base: 18 mesi in bottiglia bianco e rosè avendone una buona impressione generale, spinti da sana curiosità abbiamo stappato anche il 36 mesi ma era troppo caldo, comunque ricordo un buon prodotto.
Se tanto mi da tanto...Settimana scorsa ho acquistato la Cuvee 60: riserva 2003 con ben 60 mesi sui lieviti.
Ero indeciso fino a stamattina se scriverne o meno: ho trovato un vino pallido e senza carattere, naso che non si apre neanche a distanza di diversi minuti, il sorso corto e piuttosto anonimo.
Non che mi aspettassi il Krug del Piemonte però per una riserva qualche aspettativa c'era!
Non sono convinto però: è probabile che la mia bottiglia fosse un po' sfigata.
Non darò un voto a questo vino almeno finché non avrò aperto un'atra bottiglia.

venerdì 13 novembre 2009

Oggi bevo: Blanc 2006 - Mazzolino

Il Blanc di Mazzolino è sciardonè dell'oltrepò, fermentato in legni piccoli francesi (nuovi al 25%) e li rimasto per 12 mesi. Alla vigilia del suo quarto anno dalla vendemmia si presenta con uno splendido color paglierino trasparente, leggermente scarico con lampi verdi e oro bianco. I profumi non nascondono lo spirito modernista: banana, pera, burro e vaniglia, nocciola e sbuffi di arancia candita in un quadro a suo modo rigoroso. In bocca è secco, il legno smussa gli spigoli, sorso agile e scorrevole. Sul finale torna il ricordo di arancia amara.
In enoteca intorno alle 12€.
Il mio voto: 7/10

martedì 10 novembre 2009

Oggi vedo: Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo, Terry Gilliam, 2009

Parnassus: l'ultimo film di Terry Gilliam, visionario regista inglese con all'attivo numerosi capolavori (Brazil, Paura e delirio a Las Vegas, L'esercito delle 12 scimmie...) a cui sono affezionato.
E Parnassus è uno di questi.
Una sgangherata compagnia porta in giro uno spettacolo dal quale escono magie, il sogno si avvera e la fantasia diventa realtà. A guidarla c'è Parnassus, un anziano signore che anni fa vinse l'immortalità scommettendo col diavolo, che a sua volta gli ridiede la vita ma ad un patto: al sedicesimo compleanno della figlia lui sarebbe venuto a prenderla.
Visionario, surrelae, psichedelico, è un inno alla potenza del sogno, dell'immaginazione e un ultimo omaggio a Heat Ledger, l'attore venuto a mancare a 28 anni durante le riprese. Gilliam ha portato a termine il film modificando la scenggiatura e con l'aiuto di tre amici del povero Heat: Johnny Deep, Colin Farrel e Jude Law che si sono prestati alle riprese a titolo gratuito (il loro compenso è andato alla famiglia dell'attore).
Eccellente il cast che oltre ai quattro attori già citati vede Cristofer Plummer interpretare Parnassius, il mitico Tom Waits nel ruolo di Mr Nick il diavolo in persona e Valetina, la figlia di Parnassus che ha il viso particolare di Lily Cole.
Insomma, se vi piace Gilliam andate a vederlo.
E sullo schermo più grande che c'è.

domenica 1 novembre 2009

Oggi bevo: Vermentino Costa Marina 2008 - Ottaviano Lambruschi & Elba rosso riserva Bonfiglio 2005 - Montefabbrello

Io Halloween lo festeggio così: prima bottiglia Costa Marina 2008 di Ottaviano Lambruschi.
Dall'omonimo cru a Castelnuovo Magra, due passi da Sarzana e La Spezia Fabio Lambruschi confeziona uno dei migliori vermentino sul mercato. Giallo paglierino chiaro con riflessi verdolini, lucente e brillante. La naso profumi intensi e croccanti di pera, fiori, salvia, pietre e un'idea di mare. Bocca perentoriamente secca e dritta, avvolgente e rigorosa al tempo stesso, dal sorso quasi salato. Bicchiere fantastico.

Dall'isola d'Elba invece arriva la seconda bottiglia: Bonfiglio, sangiovese in purezza chiamato così in onore del vecchio proprietario della tenuta (credo...). Il vino di punta di Montefabbrello è rubino scuro e compatto, degrada all'unghia verso trasparenze granate. Naso marcato dal frutto, amarena su tutto. Poi le spezie, le note dolci dell'affinamento in legni piccoli. In bocca ha corpo di una certa importanza ma scorre bene, ha vigore, strizza l'occhio al modernista ma senza sfacciataggine. Forse è un pò slegato, comunque non è male.
Un plauso alla bella etichetta.
Il Costa marina 2008 lo trovate in cantina (ammesso che ce ne sia ancora) a 10€, il Bonfiglio
lo pagherete, sempre in cantina 20€.

I miei voti: Costa Marina 8,5/10, Bonfiglio 7,5/10.