martedì 22 aprile 2014

Oggi bevo: Le Cupole 2011 - Tenuta di Trinoro e Amarone della Valpollicella Vigneti di Ravazzol 2008 - Cà la Bionda

Ravazzol davanti e dietro la bottiglia - vuota - di Le Cupole
Aspettavo questa Pasqua come manna dal cielo (per rimanere in tema). Da quando ho iniziato a lavorare da Signorvino stappo decine di bottiglie ma sono sempre più rari i momenti in cui posso sedermi a tavola e bere con la calma e il tempo che serve per divertirsi sul serio.
Sono partito sabato sera a cena con Marco (qui il suo resoconto) ed è finita a casa dei miei domenica a pranzo.
Delle tante bottiglie bottiglie messe in tavola voglio raccontare delle due che più mi hanno colpito: la prima è stata Le Cupole 2011 di Tenuta di Trinoro.
Trinoro, appunto, è azienda che conoscevo solo di fama. Vendiamo i loro vini in negozio a prezzi (di mercato) che sono ben lontani dalle mie possibilità. Poi è arrivato Le Cupole 2011 e ne ho comprata una bottiglia. La scheda tecnica dice che è un uvaggio bordolese a maggioranza cabernet franc con un 20% di merlot il 7% di cabernet sauvignon e il 7% di petit verdot.
E' il vino base dell'azienda, tirato in 70 mila bottiglie.
Una bomba. Fino a due giorni fa avevo etichettato la vendemmia 2011 come una delle peggiori negli ultimi anni, devo ricredermi: evidentemente la bontà o meno di un'annata è relativa al risultato che vuoi - e sai -ottenere. Le Cupole 2011 che normalmente guarderei col sopracciglio alzato: uvaggio alloctono, annata calda e 15° dichiarati. Poi lo stappi, lo versi e sorridi. Il vino che vedi nel bicchiere è scuro e denso e bello. Lo metti al naso e la ricchezza ti travolge. La potenza dell'annata è dominata dal cabrnet franc con le sue note di geranio a corredo di un frutto pieno, ricco, sfaccettato e sopra tutto mai sopra le righe.
In bocca è forse meglio: avvolgente, saporita, matura e succosa. Tannino di razza e struttura potente, il 15% di alcol è talmente ben integrato da non farsi nemmeno notare. Come dice la pubblicità. la potenza è nulla senza controllo. Se tanto mi da tanto chissà cosa sono i vini di alta gamma di Trinoro...
Dopo Le Cupole ho stappato un Amarone della Valpollicella: Vigneti di Ravazzol 2008 di Ca' la Bionda.
Paradossalmente stappato dopo Le Cupole sembrava quasi sottotono poi, col passare dei minuti il vino ha cambiato registro e si è dimostrato per quello che è: un grandissimo Amarone.
Un vino classico nella sua accezione migliore, un Amarone quasi d'antan dove al posto della potenza e della dolcezza che omologano gran parte dei tanti vini della Valpollicella mette in primo piano eleganza e classe. Un vino serio, composto e rigoroso. E che fa del'appassimento un mezzo e non un fine. La ciliegia sotto spirito al naso, il tannino ancora da domare, il sorso morbido ma secco, asciutto e la bocca scorrevole, mai stancante o noiosa.
Non deve dimostrare nulla e non strizza l'occhio a nessuno. Questo è l'Amarone.

giovedì 17 aprile 2014

Oggi bevo: Franciacorta Blanc de Noir 2009 - Le Marchesine

Ieri sera una bolla per festeggiare era necessaria.
La scelta è caduta sul Franciacorta Blanc de Noir 2009 di Le Marchesine.
Neanche a dirlo pinot noir in purezza. Partenza al fulmicotone con un vino color oro vero, luminoso e ricco di riflessi ramati. Bolla fine e costante, l'aspetto racconta eleganza e struttura, quasi opulenza.
Il naso affascina, il pinot si esprime con classe, more e gelatina di more, ribes, radice di liquirizia e una bella vena minerale.
Anche il sorso non delude le attese: pieno e largo, morbido ma mai stancante. Freschezza e sapidità bilanciano alla perfezione una materia sopra la media in maniera magistrale.
Davvero un gran vino.

P.S.: il vino in questione come molti altri che seguiranno l'ho preso al negozio dove lavoro. Visto che normalmente li vendo sottolineo che altrettanto normalmente li pago.
Quindi le bottiglie che vedrete recensite su questo blog saranno acquisti personali come lo sono stati fino ad ora, salvo rari casi che non mancherò di evidenziare.

mercoledì 9 aprile 2014

Oggi bevo: Praecipuus 2010 riesling renano - Roeno

 Se dovessi pensare ad un riesling Verona è probabilmente l'ultimo posto che mi verrebbe in mente.
Invece sarà che la vigna è a 640 metri d'altezza (e non propio a Verona), sarà l'annata fortunata e sarà che in cantina avevano le idee chiare, il risultato è che questo Praecipuus mi è piaciuto molto.
Naso di pesca bianca, mela grattuggiata, ananas, agrume maturo, idrocarburo e camomilla.
Sorso ritmato e pieno, acidità importante e leggero residuo zuccherino. Bella beva e carattere.
Ci stà.