lunedì 31 maggio 2010

Oggi scrivo: Dennis Hopper

Ho saputo della sua morte solo qualche minuto fa.
E mi dispiace molto, è stato uno dei grandi.
Addio.

Immagine da internet

mercoledì 19 maggio 2010

Oggi bevo: Ascaro 2005 barbera OP - az. agr. Fausto Andi

L'Ascaro di Fausto Andi è una barbera, vendemmia 2005 vinificata in maniera tradizionale e fatta maturare prima dell'imbottigliamento in botti di legno di grandi dimensioni. Color rubino, scuro ma non impenetrabile e dai bei riflessi, pulito e luminoso, profumi di frutta nera in confettura, prugna, ciliegia matura, fresche note vegetali e fiori secchi e forse il cuoio, eteri importanti, una rustica eleganza sarà l'idea che avrai ragionandoci un po'.
La bocca attacca con uno spessore considerevole ma non eccessivo, 14° e non te ne accorgi grazie ad un'acidità elettrica e vibrante. Secco, frutto succoso e maturo anche in bocca. Lo diresti dallo stile tradizionale, nella sua accezione più positiva. Racconta l'Oltrepo, che dalle parti di Montù Beccaria è terra da barbera, dicono.Piace parecchio, e finisce che te ne versi al volo un'altro bicchiere.
Quasi dimenticavo: è anche biodinamico, per chi ancora crede che i vini naturali siano solo puzzette ed esperimenti di cantina.
Un'ultima cosa: costa 8€ in cantina. Rapporto q/p commovente.

martedì 18 maggio 2010

Oggi bevo: IGT Brabacarlo 2007 - az. agr. Barbacarlo di Lino Maga

Oggi è il 59° compleanno di mio papà, ormai da qualche anno è tradizione, in un modo o nell'altro, stappare una boccia di Barbacarlo.
Il Barbacarlo l'ho conosciuto, appunto, grazie a mio papà che anni fa mi parlo di un vino a cui era affezionato, lo andava a prendere in cantina con un suo amico quand'era più giovane di me. E gli piaceva un sacco questo vino spumeggiante, sempre diverso e uguale a se stesso. Poi son cambiate un sacco di cose, sono nati i figli, gli amici han preso strade diverse e il Barbacarlo è mancato dalla tavola di mio padre finché un giorno non mi sono presentato a casa sorridente con una bottiglia in mano.
Da allora, ad ogni compleanno (e non solo) si stappa il vino di Lino Maga.
Ecco la bottiglia di oggi era targata 2007, l'ultima prodotta, il 2008 non è stato imbottigliato causa grandine e il 2009 dovrebbe essere pronto a momenti.
Ecco, il fatto è che anch'io al Barbacarlo mi sono affezionato, ragion per cui sarei di parte nel tesserne le lodi. Ma non è necessario: a darmi ragione ci sono nomi ben più illustri del mio, a titolo informativo segnalo i 18,5/20 assegnati al vino da I Vini d'italia de l'Espresso.In effetti il 2007 è stata un'annata particolarmente azzeccata da buon Maga, che ci dona un rosso rubino vivissimo e spumeggiante dal naso dolce e sincero, di frutta rossa, matura e succosa con sottolineature minerali appena accennate. La bocca ha carbonica molto fine e da un impianto tannico che lo farà durare anni ma già perfettamente integrato. L'annata calda segna il sorso con un lieve residuo zuccherino, si beve con gusto e soddisfazione, è succoso e solare, interpretazione del millesimo coerente e riuscita.
Se cercate la perfezione formale e stilistica, sia chiaro, è meglio rivolgersi altrove, ma se in un vino cercate di più allora stappate un Barbacarlo a tavola e in buona compagnia. Vi strapperà più di un sorriso.

sabato 15 maggio 2010

Oggi vedo: Vendicami - Johnnie To

Un cuoco dal passato oscuro corre in aiuto della figlia, a cui hanno sterminato la famiglia. Le prometterà una cosa: vendetta.
Se da un lato Vendicami non mette in scena nulla di nuovo dall'altro lo fa in maniera raffinata ed elegantissima.
Da non perdere.

Oggi bevo: Sylvaner "Lahner" 2008 - Taschlerhof


La selezione di Sylvaner "Lahner" di Peter Wachtler, arriva da Bressanone, figlio di una vendemmia a scalare per cogliere i grappoli migliori in sovramaturazione, matura per meta in grandi botti di legno e per metà in acciaio.
Chiaro, limpido e cristallino ha naso importante e profondo che affianca ai toni tropicali di ananas la pesca matura e il miele. Sorso di grande spessore e dalle corrispondenze nitide e precise, frutto carnoso e dolce bilanciato da un'acidità mai sopra le righe. Lungo il finale.
Molto buono, ha lunga vita davanti.

venerdì 14 maggio 2010

Oggi bevo: Eraora 2008 IGT - Arrighi

Curioso blend di incrocio manzoni e chardonnay in non precisate proporzioni, parziale fermentazione ed affinamento in barriques francesi. Eraora lo fa Arrighi sull'isola d'Elba, a Porto Azzurro, è frutto di una sperimentazione per osservare l'adattamento di vitigni alloctoni sull'isola.Bel vino, paglierino di media intensità, molto limpido e lucente, profuma di pesca e albicocca, fiori bianchi, accenni mediterranei. All'assaggio risulta piacevolmente morbido e di buon corpo, il legno non si avverte al gusto ma ne plasma la struttura, ottime corrispondenze gusto olfattive, una leggera traccia sapida e una discreta lunghezza completano un quadro pulito ed armonico, vino estivo e solare.
Buono.

giovedì 13 maggio 2010

Oggi scrivo: Vinissage 2010 - Salone di vini naturali da agricoltura biologica e biodinamica

Non c'è niente da fare, a tener banco da qualche anno a questa parte nel mondo vinicolo è tutto ciò che gravita attorno al vino naturale.
Biologici o biodinamici, certificati e non, sono sempre più numerosi i produttori-vignaioli che si avvicinano ad un'agricoltura meno invasiva e più rispettosa della terra, i risultati si vedono e i vini sono li a testimoniarlo con un livello qualitativo sempre più alto.
Anche le manifestazioni dedicate crescono, sia come numero che come affluenza di pubblico ed espositori, segno evidente dell'interesse che genera il movimento del vino naturale.
Questo weekend (15-16 maggio 2010) è la volta di VINISSAGE - Salone dei vini naturali organizzato dal comune di Asti e Officina Enoica.
Giunto alla quinta edizione Vinissage ospita più di 50 vignaioli da tutta Italia più qualche incursione transalpina con nomi e prodotti molto interessanti.
Io dico che valgono sia il viaggio che il prezzo del biglietto, tra l'altro contenuto in 5 popolarissimi euri.
Se riesco domenica faccio un salto, chi viene con me?

mercoledì 12 maggio 2010

Oggi scrivo: nuova IGT "Costa Toscana"

Oggi ho scoperto, leggendo Winesurf qui, che in toscana è stata istituita una nuova IGT.
La domanda è: perché?

Oggi bevo: vdt Le Marcone 2007, az. agr. Cinque campi

Stappata domenica a pranzo, qualcuno ha storto il naso. Fatto sta che ne è avanzata mezza bottiglia.
Le Marcone è un blend di malbo gentile, cabernet sauvignon e marzemino, fermenta in acciaio con i suoi lieviti e viene lasciato sulle bucce per una durata che va dai 20 ai 30 giorni, successivamente passa in legno francese e li rimane per 12 mesi, nessuna filtrazione, poi in bottiglia.Dicevo che ne è avanzata mezza bottiglia, ergo non tutti l'hanno apprezzato.
In effetti è un vino parecchio difficile: è scuro come pochi, color melanzana, impenetrabile, tinge i bordi del calice come fosse inchiostro. E al naso senti il fernet, il legno e l'erba, il cacao amaro e niente frutto, al bando ogni dolcezza. Duro e puro. Non è molto intenso ma definito e persistente.
Coerente la bocca, sorso secco ed asciutto ma denso di sapore e polpa, inaspettatamente succoso, austero e tannico, finale drittissimo.
I vini di Cinque Campi non sono fatti certo per compiacere il grande pubblico, la mia tavola aveva già incontrato il Cinque Campi Rosso, personale ed affascinante interpretazione del lambrusco, con Le Marcone però le sensazioni sono amplificate e diventano di difficile approccio e lettura. Scontroso, non ha mezze misure, o si ama o si odia.
Io non ho ancora deciso, ma il mio voto è comunque un 8/10.

Oggi bevo: Barbera d'Asti IGIEA 2004, Tenuta Grillo

Aperta a pranzo due giorni fa, ne ho tenuto da parte quattro dita per berla con l'attenzione che merita.
E continua a piacermi un sacco, soprattutto adesso che si è abituata all'aria.Dal colore, che a sei anni dalla vendemmia non accenna cedimenti, rubino scuro, fitto e compatto. Naso di marasca matura e spezie e terra, minerale con eleganti sbuffi eterei, originale e sincero.
Bocca piena e pastosa ma dalla freschezza vibrante, 14.5° d'alcol perfettamente integrati danno calore al frutto, la trama tannica potente e di ottima qualità fa il resto.
La barbera come dovrebbe essere.
La barbera che vorrei sempre avere in cantina.
Il mio voto: 8,8/10.
Costa tra i 15€ e i 20€, li vale tutti.

martedì 11 maggio 2010

Oggi bevo: un tranquillo weekend di paura.

E' arrivato mio zio dalla Sardegna, potevo mica lasciarlo a bocca asciutta, no?
Bevuti in ordine sparso tra sabato e domenica, da sinistra verso destra:
  1. - Barbera d'Asti 2007, az. agr. Meda: piccola azienda dai piccoli numeri, credo faccia solo vasca di cemento e bottiglia. Naso dal frutto fragrante ma un po' scomposto, sorso pieno e succoso. Vino rustico ma sincero, prezzo commovente.
  2. Barbera tranquillo 2004 Le Stille, az. agr. La Pieve: sempre barbera ma dall'Oltrepo pavese. Questo vino passa 4(!!!) anni in grandi botti di legno, poi almeno uno in bottiglia. Rosso rubino di belle trasparenze molto brillante, naso molto fine ed elegante di spezia e fiori, il sorso ha di materia non eccessiva ma nerbo e stoffa. Tannino non particolarmente fine ma grintoso. Costa 5€ sullo scaffale: ma come fanno?
  3. Rosso Piceno Vigna Burello 2006, Fattoria San Lorenzo: in tavola è finito in fretta, però io non lo ricordo molto bene.
  4. Igea 2004 Barbera d'Asti, Tenuta Grillo: buonissima, ma sono di parte, i vini di Guido Zampaglione mi piacciono molto. Naso ridotto, che forse è la cifra stilistica dei vini della Tenuta Grillo, ma di grande tipicità, bocca potente e fresca. Vino un po' estremo ma affascinante.
  5. VDT Le Marcone 2007, az. agr. Cinque Campi: malbo gentile, cabernet sauvignon e marzemino. Scurissimo e concentrato. Naso ruvido, ruvidissimo: china, corteccia e terra. Assaggio tannico e secco, amaro. Vino difficile, per palati allenati. In tavola è avanzato.
  6. Lolik 2007 IGT, az. Agr. Guccione: hanno valorizzato il trebbiano piantato in Sicilia quando una pianta se non dava 10 Kg d'uva era da buttare. Lo hanno vinificato e affinato in legno grande ed hanno tirato fuori uno splendido bianco color paglierino carico, che profuma di frutta matura e macchia mediterranea e sale, bocca piena, salata e tesa. Buono, molto. Poco più di 10€.
  7. OP Riesling 2008, az. agr. Bisi: renano in purezza, molto teso e secco. Secondo me deve stare in bottiglia. Circa 8€.
  8. Prima Luce - Colli di Faenza DOC 2007, az. agr. Costa Archi: per chi ancora crede che in Romagna si facciano solo vinelli di infima categoria, provare per credere. Cabernet con un piccolo saldo di merlot, 14 mesi in barrique che regge alla grande. Il naso è una castagna di spezie e frutta nera (anche in confettura) e liquirizia e cioccolato. Sorso pieno, materico, gustoso. A me piace da matti, per altri è "troppo". Meglio, ce n'è di più per me. Costa 12,5 € sul sito dell'azienda.

mercoledì 5 maggio 2010

Oggi bevo: "Terrazze Brut 2005" Terrazze di Montevecchia e "Pico 2008" di La Biancara

Ecco, il Terrazze Brut è uno spumante che non ti aspetti. Non te lo aspetti perché non sapevi che in Brianza facessero vino, tantomeno bollicine metodo classico. Non ti aspetti l'uvaggio che scoprirai essere un insolito blend tra sauvignon e viogner. Ed è anche buono!
La boccia è un regalo di Ricki, la produce l'azienda agricola Terrazze di Montevecchia, vendemmia 2005 sboccatura 2008. Bella spuma, candida copiosa e ricca, e il colore che nonostante abbia ua carica cromatica evidente brilla di lampi verdi, il naso è lineare, poco varietale (se penso al suvignon) ma molto "metodo classico" di bella freschezza. All'assaggio è piacevole e cremoso, ha struttura agile ma tesa, morbido senza eccessi, il riposo in bottiglia (sboccatura 2008) magari lo ha arrotondato un po'. Finito in un lampo con qualche stuzzichino prima di cena.Poi, a tavola, il Pico di Angiolino Maule vino simbolo della viticoltura naturale: garganega in purezza, fermentazione in tini aperti, macerazione sulle bucce di qualche giorno, affinamento di un anno in botti da 1.500 Lt, nessuna filtrazione e nessuna aggiunta di solforosa.Giovanissimo, giallo dorato carico che tende all'ambra, piuttosto limpido e pulito (il "fondo" è rimasto sul fondo), naso caldo e agrumato (nespole, buccia d'arancia?), profondamente minerale, quasi sulfureo, è solo all'inizio del suo percorso. Il sorso ha una struttura imponente, da rosso incazzato per intenderci, ma vibrante e tesa, minerale e salata, chiude lungo e leggermente mandorlato.
Buonissimo.
Da dimenticare in cantina, vien via con circa 15€ ben spese.

lunedì 3 maggio 2010


Su Iris il bellissimo "L'ULTIMA DONNA" di Marco Ferreri.
Che a parte Ghezzi su Rai3 nessuno si sarebbe sognato di mandare in onda.