martedì 31 maggio 2011

Oggi scrivo: Giuliano Pisapia sindaco di Milano

Neanche lui credeva potesse andare così bene.
Che sia la volta buona?
Io ci spero, e magari inizio anche a crederci...
Intanto spolvero la bandiera rossa.

Adieu Moratti!

lunedì 30 maggio 2011

Oggi scrivo: Luigi Boni e lo shopping

Doveva essere una toccata e fuga.
Ero già daccordo con Ambra: andiamo dal Luigi, prendiamo qualche boccia per me e per tua mamma, poi facciamo un salto al caseificio Santa Rita a prendere un pezzo di turbo-parmigiano che mercoledì ci sono gli amici a cena, subito dopo torniamo a Pavullo a giare i negozi fino a chiusura.
Come al solito l'imprevisto è sempre dietro l'angolo: questa volta Luigi aveva voglia di chiacchierare così, tra un bicchiere Tisbrino 2007 (frizzante sui lieviti) e un eccellente malbo gentile vendemmia tardiva, è finita che quando abbiamo preso il vino il caseificio era chiuso e i negozi anche.
E pensare che il giorno dopo (ieri) ci sarebbe stato Cantine Aperte...
Ma è stato un bel pomeriggio e l'infinita pazienza del mio amor le ha lasciato il sorriso sulle labbra.
Anche senza shopping.

martedì 17 maggio 2011

Oggi scrivo: Tenuta San Pietro e Gavi

Oggi ho accompagnato Gigi a visitare la Tenuta San Pietro vicino a Tassarolo (Gavi).
Tecnicamente l'ho accompagnato ieri, visto che sto scrivendo alle quattro di mattina. Ha degustato i loro vini a "è forte questo Gavi"  decidendo di proporli in enoteca.
E' stata una giornata piacevolissima, intanto per la gentile accoglienza di Giusi presso la tenuta che, reduce da una serata con più di 200 persone è riuscita a dedicarci due ore del suo tempo a cavallo del mezzodì, accompagnandoci nella degustazione di tutta la loro produzione.
Dal 2004, mi dice Giusi, sono in conversione biodinamica.
Spesse volte si confonde la viticoltura biologica/biodinamica con vinificazioni più o meno estreme che danno vini di non semplice lettura. Le bottiglie di Tenuta San Pietro sembrano fatte apposta per smentire l'equazione del caso. Sono vini molto puliti, classici e tecnicamente ineccepibili.
Tre i Gavi proposti: il San Pietro che è il prodotto base, frutto di un blend di varie vigne, il Mandorlo che deve il suo nome alla pianta che domina una vigna quarantenne molto ben esposta, questi due vinificati ed affinati sur lie per qualche mese in acciaio. A completare la gamma dei bianchi c'è il Gorrina che, a dispetto del suo essere un vino "naturale" (?) ha un'impostazione stilistica moderna, ben definita e mirata: da una vecchissima  vigna addirittura pre-filossera nasce un Gavi che fermenta e matura in barrique francesi nuove per un tempo che può arrivare a due anni. Paradossalmente è il vino che mi ha convinto meno, manca di naturalezza e tipicità che negli altri vini è la carta vincente. Ma son gusti, si sa. E gli amanti del genere apprezzeranno.
Fanno anche tre rossi (buoni), ma adesso fa caldo e ne parleremo più avanti.
Dopo gli acquisti abbiamo salutato Giusi e ci siamo fermati a mangiare un boccone prima di tornare a casa, giusto due focaccine in un baretto li vicino. Neanche a farlo apposta avevano una vetrinetta con una selezione dei vini della zona, proposti ad un prezzo concorrenziale imposto dalle aziende consorziate, iniziativa davvero pregevole: un'altra cassa di bottiglie miste è finita sul furgone.
Prima di rimetterci sulla via di casa abbiamo fatto un'ultima tappa che voglio segnalare: l'azienda agricola Speciale in via Gavi - Loc. Tagliate n.1 a Tassarolo. Formaggi fatti esclusivamente con il latte delle loro capre. Dalla ricotta al primosale, fino ad arrivare a prodotti più stagionati da brividi.
E già non vedo l'ora di tornare.

Alla prossima!

martedì 10 maggio 2011

Oggi scrivo: Super Whites, Milano 2011

Ho saputo di Super Whites solo ieri mattina grazie al blog di Alessando Marra Stalci di Vite. Ecco come è andata.
1a premessa: ho perso il libricino con gli appunti sui vini degustati*, ci provo lo stesso, andrò a memoria.
2a premessa: l'annata. La maggior parte dei vini era proposta nell'ultima vendemmia e, spesse volte, si trattava del 2010. Francamente io, appassionato ma poco avvezzo alle degustazioni seriali, ho avuto difficoltà a "leggere" vini secondo me troppo giovani.

Si parte: stampati nella meoria nonostante tutti i calici prima e dopo sono il pinot grigio 2006 Sialis (non era in programma) di Franco Terpin, davvero un mondo a parte; tutta la batteria de La Castellada, anche questa del 2006, con un plus particolare per il friulano, eccellente anche la ribolla macerata due mesi e affinata in legno grande; Roncùs Vigne Vecchie 2007, da brividi. In degustazione c'erano anche annate più vecchie che non sono riuscito ad assaggiare.
Altri vini che mi sono piaciuti: Zidarich, Venica & Venica, Castello di Rubbia, il Segrè (sauvignon) de Il Castello di Spessa, il Vignis di Siris di Mario Drius e altri di cui, purtroppo, ho scordato i nomi.
Location patinata e servizio impeccabile. 15€ ben spesi.

*: sto seriamente pensando di adottare l'antiestetica e odiata pratica dello "sputo", altrimenti, per quanto poco vino si beva ad ogni assaggio, la degustazione diventa davvero dura.
Qualcuno potrebbe suggerirmi di bere meno.
Bene, quest'ipotesi non è contemplata.

giovedì 5 maggio 2011

Oggi bevo: Barbera d'Alba Bric Loira 2000 - Cascina Chicco

Devo ringraziare Luigi per questa bottiglia.
E' successo che, tra una chiacchierata e un'altra (in rete, ovvio...) ci siam mandati un paio di bottiglie da provare. E per sbaglio, al posto di un dolcetto, è arrivata lei: Bric Loira 2000, una barbera di Cascina Chicco. Vino di cui ignoravo l'esistenza (come di moltissimi altri, per giunta) ma che si è rivelato una piacevolissima scoperta.
La rete mi dice che il Bric Loira fa 12 mesi di legno piccolo ed ha un palmares di tutto rispetto, meritato direi.
Vendemmiata nel 2000 e imbottigliata 10 anni fa, mica poco. Dal colore non diresti, che è ancora compatto e vivo, un bel rubino brillante scuro il giusto. Appena appena sull'unghia becchi un riflesso che tira al granata. Il naso racconta un vino maturo e affascinante, morbido e dolce, ricco di spezia, tabacco, liquirizia, fiori secchi e sbuffi eterei, echi di frutti neri. Profondo e suadente. Quel che una volta doveva essere un legno forse ingombrante adesso è grazia ed eleganza, miracoli del tempo.
Il sorso è ancora saldo e di buona struttura, il tannino è morbido, plastico, e l'acidità della barbera è ben presente a bilanciare la morbidezza data dagli anni.
Buona, non c'è che dire.
Grazie Gigi.

mercoledì 4 maggio 2011

Oggi scrivo: E' forte questo Gavi.

Se domenica prossima -8 maggio 2011- non avete in programma nulla una valida proposta può essere quella organizzata a Gavi da Golden Gavi, associazione che riunisce 10 produttori del famoso vino.
Ci sarà modo di assaggiare la vendemmia 2010 e, credo, anche vini più ambiziosi che si giovano di riposo e affinamento più lunghi. Per l'occasione, in concomitanza con Gavi Città Aperta, saranno aperti i più importanti palazzi comunali al pubblico.
Il costo dell'ingresso alle degustazioni è di 10€, con annesso bicchiere di ordinanza.
Io purtroppo non ci sarò, se qualche avvinazzato che capita su queste pagine facesse un salto mi aspetto due righe qui sotto.
Alla prossima.

martedì 3 maggio 2011

Oggi scrivo: Gatullo e la brioche.

Giorni fa, in una grigia mattinata milanese, sono stato a far colazione da Gatullo.
E mentre mangiavo la brioche ai mirtilli mi son sentito, per due minuti, in pace con il mondo.