venerdì 10 luglio 2015

Oggi bevo: Fiano d'Avellino 2012 - Guido Marsella

Sono in pieno trip fiano. Più lo bevo e più mi piace.
Guido Marsella nel piccolo microcosmo dei fiano di qualità ha un posto di rilievo: è stato uno dei primi a credere nelle grandi potenzialità sia del vitigno che, sopratutto, del territorio.
Credo fu il primo a decidere di far uscire il vino un anno dopo gli altri, portando alla luce quello che si è rivelato essere uno dei più grandi autoctoni italiani.
Oggi dichiara fieramente - in retroetichetta - che il suo vino non esce prima dei venti mesi dalla vendemmia.
L'annata 2012 è la prima che assaggio, quindi non ho metri di paragone. In rete si parla comunque di un millesimo di tutto rispetto e il bicchiere lo conferma.
Vino potente ed elegante, dal naso profondo, minerale e caldo. Scorza d'agrume e miele, roccia sulfurea e fiori gialli.
Bocca ricca e ampia, la notà fumè quasi torbata a rimarcare la matrice nera della terra che lo genera è tanto fine quanto tipica.
Esecuzione magistrale per un vino di territorio dal fascino incredibile, pochi bianchi in Italia possono vantare un profilo così originale e riconoscibile.
Gran vino.