sabato 26 novembre 2011

Oggi bevo: Pinot Nero 2006 OP doc - Albani

Pinot nero, lo fa Albani in Oltrepo Pavese.
Sarebbe molto buono se non facesse 15.5°.
Da rivedere in annate più fresche ed equilibrate.

mercoledì 23 novembre 2011

Oggi scrivo: La Terra Trema 2011

Anche ques'anno, per il quinto consecutivo, ci sarà al Leonkavallo La Terra Trema.
Appuntamento imperdibile.
Chi viene?

martedì 22 novembre 2011

Oggi bevo: Langhe Bianco Sauvignon 2004 - La Spinetta

Ancora sauvignon, ancora Piemonte.
La Spinetta non ha bisogno di tante presentazioni, famosa in tutto il mondo soprattutto per i suoi Barbaresco turbomoderni che da sempre dividono gli appassionati.
Non avendoli mai provati per svariati motivi, non ultimo il prezzo, non mi pronuncio.
Invece mi è capitato il loro Langhe Bianco, sauvignon in purezza vendemmia 2004. Reduce dalla straniante esperienza con il bombardone dei Poderi Bertelli non sapevo cosa aspettarmi.
E' andata bene, il sauvignon de La Spinetta è un bel vino, varietale e piacevolmente evoluto al naso, il legno è integrato, non copre ma impreziosisce. Il sorso entra in sordina ma si rifà a metà bocca, con una bella acidità e morbidezza. Di corpo non eccessivo, anzi, si fa bere con piacere.
Non il vino del cuore ma promosso.

martedì 15 novembre 2011

Oggi bevo: Monferrato Bianco I Fossaretti 2003 - Poderi Bertelli

Da bianchista convinto la curiosità al momento dello stappo era tanta. I Fossaretti di Poderi Bertelli è sauvignon, vitigno col quale ho frequentazioni sporadiche ma che non manca d'interessarmi.
Questo in particolare mi dicono essere d'ispirazione franzosa, con tanto di vinificazione in legno e congruo affinamento in vetro.
La bottiglia è della famigerata vendemmia 2003, e come molti 2003 è segnata dal rilevane tenore alcolico che nel caso raggiunge i 14,5°.
Il vino ha un bel colore, giallo paglierino per nulla carico e con chiari riflessi verdi (!!!). Il naso invece lascia perplessi: a parte qualche leggero ricordo marino (sale? Boh...) sembra essere in un momento particolarmente raccolto, praticamente muto. Mah...
Se il naso lascia perplessi il sorso no. Non mi piace proprio. Una mappazza vanigliata che è davvero davvero difficile mandar giù.
Bottiglia sfortunata? Non saprei, spero di si.
Certo il legno ha condizionato pesantemente il vino, una scelta stilistica che può piacere o meno.
Io preferisco altro.

martedì 8 novembre 2011

Oggi scrivo: Slowine 2012 - com'è andata

Scrivo qui con tremendo ritardo, perché di la sono decisamente fuori tempo massimo.
Occasione ghiotta quella messa sul piatto da Intravino, la nuova edizione della guida più cool del momento con ingresso aggratis (guida compresa, signori) alla mirabolante degustazione di tutte le bottiglie premiate.
Ergo: cinquecentocinquanta produttori per qualcosa come mille etichette a disposizione dei fortunati avventori in due giorni. Da far tremare le ginocchia.
Ecco una breve cronaca di quel che fu.
La sveglia suona puntuale alle 9.30, e mi alzo già stanco per colpa della peperonata della sera prima, ma sono fiducioso, conto su tempi di recupero da record.
Qualche fermata di 90 e arrivo a Romolo per prendere la metropolitana, andata e ritorno dalla fiera di Rho costa la bellezza di cinque euri sonanti, che nonostante l'afrore nei vagoni ben noto ai milanesi valgono comunque la tranquillità di un ritorno sereno al netto da etilometri.
La presentazione inizia alle 10.30 ed io arrivo, neanche a dirlo, in clamoroso ritardo. La sala è piena, davvero tanta gente. Faccio in tempo a sentire dei passaggi molto interessanti sui mercati esteri e sull'abitudine poco simpatica e tutta italiana del parlar male del vicino.
Segue panino wurstel, crauti e senape con birra d'ordinanza.
Ci siamo, ecco i miei migliori assaggi, per sintetizzare ho scelto un vino per categoria.

Rosso - Barolo Monfortino riserva 2004 Giacomo Conterno: si, mi piace vincere facile. Le occasioni di degustare un vino di questo calibro, per me faccio l'operaio, sono davvero poche. Spesso mi sono chiesto come potesse essere questo vino che, a detta di molti, è la massima (o una delle) espressione del Barolo. Beh, è veramente tanta roba, ma proprio tanta. Profumi di una finezza e precisione disarmante, ma la cosa che impressiona di più è la struttura: a fronte di un corpo tutto sommato "snello" contrappone uno scheletro acido-tannico praticamente inattaccabile. Elegante e potente, profondo, austero e di classe davvero superiore. L'unico neo è il prezzo: costa come una rata della macchina.

Rosso frizzante: il Fontana dei Boschi 2010 di Vittorio Graziano. Perché è un lambrusco e già mi piace. Perché è assolutamente imperfetto e fiero di esserlo. Perché rivela un carattere sanguigno e vero. Perché è buono e costa il giusto.

Bianco: qui è dura, la scelta intendo. Alla fine ho deciso di mettere in cima il riesling Windbichel 2009 di Caste Juval, vino figlio di una vendemmia particolarmente felice, di matrice tedesca (quindi con un percepibile residuo zuccherino) che è solo l'assaggio di quel che sarà.

Rosato: il buonissimo Vinidilice 2010 de I Vigneri, da una vigna dove nemmeno loro sanno che piante ci sono a 1300 metri d'altezza sulle pendici dell'Etna. Che ad un naso intenso e dolce, molto accattivante e leggibile contrappone una bocca nordica e tagliente, ricca di personalità.

Bolla: Haderburg riserva Hausmanhof 2002, mi dicono essere uno dei migliori spumanti italiani. A me ne mancano parecchi da bere, ma questo è proprio buono.


L'unico appunto che voglio segnalare è questo: il lunedì, alle 18.00 la metà dei produttori era già sparita nonostante la fine prevista per le 19.00, francamente mi ha dato fastidio. A parte questo sono stati due giorni splendidi, avrei voluto fossero di più per aver la calma e il tempo giusto da dedicare ad ogni bottiglia.
Ringrazio di cuore la banda di Intravino e Slowine.
Alla prossima.