venerdì 18 giugno 2010

Oggi bevo: Barbera d'Asti DOC Superiore Cardin Selezione 2004 - Cascina Roera

Ho pensato, visto il tempo malandrino di questi giorni, che una bottiglia di rosso tutto sommato potevo ancora aprirla.
Pensato, detto, fatto.
Barbera d'Asti Cardin Selezione 2004, Cascina Roera: viticoltura naturale, lunghe macerazioni fino a 70 giorni (!!!), due anni botti di legno e poi bottiglia.
Il pregio della barbera è che, nonostante sia considerata dai più un vitigno minore (penso ai grandi piemontesi base nebbiolo), è spesso in grado di sorprenderti.
Ha una versatilità incredibile, dalle più semplici ed immediate versioni frizzanti, alle più moderne interpretazioni passate in legni piccoli. Qui siamo dalle parti di un grande vino di impostazione tradizionale, solo spinto al massimo.
La Barbera Cardin Selezione 2004 è rubino scuro, parecchio, ma ben lontano da concentrazioni bluastre e impenetrabili, ha riflessi limpidi, luminosi e brillanti.
Al naso dichiara subito la sua natura: profondo ed alcolico, ci senti frutta nera di rovo e sotto spirito, accenni floreali, spezia, grafite ed eteri potenti.
La bocca è di grande volume e soprattutto di grande freschezza. E' morbido ed alcolico, poco tannico e molto lungo. Sorprendentemente bilanciato, si beve più semplicemente di quanto i 15° alcolici farebbero pensare.
Parlavo prima di vino tradizionale: la barbera si distingue proprio per il tannino poco accentuato e l'acidità importante. Caratteristiche piacevolmente sottolineate in questo vino.
Buono, molto.

mercoledì 16 giugno 2010

Oggi bevo: Grecale 45 - Denny Bini

Arrivo tardi, ne han già parlato Jacopo qui e Massimo qui, ma spulciando in rete è facile trovare altre recensioni.
Che è strano, perché Denny Bini, viticoltore artigiano in Coviolo di questo malbo gentile in purezza non ne fa 500 bottiglie.Malbo gentile dicevamo, versione frizzante ma quella giusta, con le bolle ottenute dalla rifermentazione in bottiglia.E' scuro, vegetale, tannico e molto secco. Ma sempre equilibrato e piacevole.
Serio, mi vien da dire.
Costa poco e vale tanto, se portato in tavolata con un piatto di salumi sarà meglio averne in fresco un'altra bottiglia.

martedì 15 giugno 2010

Oggi bevo: Rosso di Montalcino 2006 - Campi di Fonterenza, e altre cosucce interessanti...

Pranzo domenicale a casa Ferrari: partenza con la mineralità spinta del Sassaia 2008 di Angolino Maule (la bottiglia vuota non ho idea di dove sia finita), al frutto potente e solare del Sylvaner Lahner 2008 di Taschlerhof, a seguire i toni più evoluti ma dal fascino indiscusso del Verdicchio riserva 2006 Vigna delle Oche di Fattoria San Lorenzo.
Questo perché a tavola si mangiava pesce.
Ma la vera chicca l'abbiamo stappata alla fine con i formaggi: Il Rosso di Montalcino 2006 delle splendide sorelle Padovani, aka Campi di Fonterenza.
Pur (forse...) non avendo le profondità del fratello maggiore, si presenta con una veste di assoluto rigore ed integrità, con una base tannica da sangiovese di razza e una croccantezza da manuale.
Raffinati equilibri di potenza e freschezza mascherano bene il tenore alcolico di 15° (!!!) che, nonostante la potenza, non prevale mai al gusto.
Ricco, succoso, complesso, goloso e privo di ruffianerie che tanto van di moda in certi vini. Sa di Sangiovese e sa di Toscana, complimenti: un gran vino.
Uno dei rossi più buoni bevuti negli ultimi tempi.

lunedì 14 giugno 2010

Oggi bevo: Isola dei Nuraghi IGT Vendemmia Tardiva 2005 - Capichera

Quando ti capita, così all'improvviso, un amico che apprezza il vino è cortesia e piacere condividere.
E allora, incontrato Riccardo, ho messo in fresco al volo una bottiglia che avevo li da tempo e che da tempo volevo provare: Capichera Vendemmia Tardiva 2005.
Il vino è di quelli famosi, vermentino in purezza, arriva dalla Gallura (potrebbe fregiarsi della DOCG), è presente su tutte le carte dei ristoranti che contano (?) ed è osannato da critica e pubblico.Vendemmiato tardivamente (per la zona) verso la fine di settembre e interamente vinificato in legno piccolo dove affina per qualche mese.
Il colore? Giallo, e di un'intensità decisamente fuori dal comune. La carica cromatica va a braccetto con la struttura, il vino si muove grasso, quasi oleoso nel calice.
Il naso parla chiaro da subito: frutta tropicale, ananas, mango, miele. burro, vaniglia, nocciole, accenni di tabacco e lieve fondo minerale.
Il sorso è potente, grasso e pieno, scivola come velluto e mantiene una piacevole tensione sapida. Appaga ma impegna non poco, alla lunga stanca.
Va detto che la temperatura di servizio era tutt'altro che ottimale, anzi.
Prezzo tutt'altro che popolare: tra le 40 e le 50 €.
Un gran vino, ma non il mio vino.

venerdì 11 giugno 2010

Oggi bevo: Vermentino di Toscana IGT - Tenuta Ripalte

Col caldo che fa sarebbe saggio non bere alcolici.
Meno male che la saggezza non fa parte delle mie numerose qualità.
Il caldo però rimane quindi vai di bianco bello fresco, un vermentino fa giusto al caso mio. La bottiglia arriva dalle scorribande sull'isola d'Elba, viene prodotta dalla Tenuta Ripalte ed è vermentino in purezza, fa (suppongo) tutto acciaio. Il millesimo in etichetta dice 2007, annata mica male si dice in giro, e un paio d'anni di bottiglia ad un buon vermentino non possono che far bene. Il colore promette bene: è giallo ma chiaro con le sfumature che iniziano a tingersi d'oro, il naso si carica di sfumature minerali e salmastre, macchia meditteranea, non manca di fascino e profondità. Il sorso attacca secco, caldo e morbido di dolcezze alcoliche, struttura decisa e una bella vena sapida. Forse è proprio l'alcol a stonare un po', targa 14,5° che non sono pochi, soprattuto quando sale la temperatura.
Comunque non ne è avanzato un goccio.
Per tanta gioia è richiesto l'esborso di 12 europei, centesimo più centesimo meno.

giovedì 10 giugno 2010

Oggi scrivo: Terroir Vino 2010

Non voglio dilungarmi più di tanto, ma i complimenti agli organizzatori qui son d'obbligo: una delle manifestazioni sul vino più riuscite in assoluto.
Tra i miei assaggi metto sul podio: i bianchi di Prima Terra: emozionanti a dir poco; il Nobile di Susanna Crociani (simpaticissima): che profuma di Toscana come pochi, il Dogliani di San Fereolo che smonta clamorosamente ogni dubbio sulla tenuta nel tempo del Dolcetto, il Vermentino Fosso di Corsano di Terenzuola: profumato, minerale (i Colli di Luni mi piacciono sempre di più); infine la malvasia piacentina passita Il Pirolo di Lusenti: dolce e solare come una bella giornata d'agosto.
L'unico rimpianto è di essermi perso chissà quanti altri ottimi vini.
Pazienza, sarà per l'anno prossimo.

Oggi scrivo: l'affare del vino naturale.

Ormai tutti fanno vino biodinamico.
Anche la mafia.

martedì 8 giugno 2010

Oggi scrivo: premio internazionale del vino 2010

Il premio speciale della giuria dell'Associazione Italiana Sommelier va a nientepopodimenoche all'azienda Banfi di Montalciano.
Ecco le motivazioni portate da Franco Ricci in merito:
“Pionieri e protagonisti dell’ambizioso progetto italiano mirato al mercato internazionale del vino di qualità hanno contribuito in maniera determinante al successo del nostro paese, fino a renderlo il primo assoluto nel mercato americano. In Italia le loro sperimentazioni e ricerche, in vigna e in cantina, hanno fatto scuola alla nuova enologia nascente. Un’azienda nata con un sano rapporto con l’ambiente e sviluppata attraverso importanti investimenti nella cultura che hanno prodotto un fondamentale arricchimento del territorio”.
Credo sia superfluo ogni commento.

lunedì 7 giugno 2010

Oggi bevo: Vernaccia di San Gimignano Evoè 2006 - Panizzi

Non è certo una scoperta, ma che buona!
Evoè è la vernaccia più particolare di Panizzi, azienda leader in San Gimignano. Fatta in memoria di antiche tecniche di vinificazione e, dico io, sull'onda dei bianchi macerati tanto di moda in questi anni, fermenta spontaneamente in tini di legno troncoconici con una lunga macerazione sulle bucce, li rimane a contatto con i suoi lieviti per dieci mesi, poi in bottiglia senza nessuna filtrazione.
Ha il fondo e si vede, ma non disturba, non sporca il giallo dorato, carico e antico che fa pensare ad una struttura importante. E tant'è, perché il sorso è di spessore non comune, almeno se pensate a certe versioni di vernaccia pronte in annata, pieno, attacca morbido e si fa teso, quasi elettrico. Anche i profumi uniscono gli aromi legati alla macerazione con la frutta a pasta gialla, camomilla, una nota gentile di vaniglia, erbe mediterranee e sensazioni quasi piccanti.
Un bicchiere fuori dal coro, è piaciuta parecchio.
Viene via con circa 15€.

venerdì 4 giugno 2010

Oggi leggo: Il potere del cane - Don Winslow

James Ellroy lo ha definito "il miglior romanzo sulla droga che sia mai stato scritto", se ha ragione o meno non lo so, ma IL POTERE DEL CANE è uno dei libri più belli che ho letto ultimamente (non che legga molto in realtà...).
Il romanzo tratta trent'anni di lotta ai traffici di droga dal Messico all'America e mette in luce la tremenda politica estera americana di quei tempi, la corruzione e le collusioni tra stato, narcos, mafia e servizi segreti. Sono più di 700 pagine che filano come una palla di fucile, avvincente, crudo e spietato.
Bellissimo.
Unico neo: costa 22€...

mercoledì 2 giugno 2010

Oggi bevo: Il Saloncello 2003 Terrazze retiche di Sondrio IGT - Conti Sertoli Salis

Valtellina, nebbiolo, Il Saloncello di Conti Sertoli Salis, raccolta 2003.
Il rubino vira prepotentemente al granata, naso etereo e poco profondo, anche a due giorni dall'apertura non cambia molto. Cercando esce qualche spezia, ma nulla di più.
Il sorso è slegato, acidità furiosa e poca materia, poco sapore.
Probabilmente mal conservato, comunque stanco e con poche cose da dire.
Peccato.

martedì 1 giugno 2010

Oggi festeggio il primo compleanno di Oggi Bevo!

E con un mese e mezzo di ritardo!!!
Porcavacca, non me ne sono neanche accorto ma è più di un anno che scrivo su queste pagine, dal 15 aprile 2009 per esattezza.
Ora, sarà anche nulla nell'immensità della rete, ma è sempre una piccola soddisfazione.
Il mio primo compleanno.
Figo, no?

Oggi scrivo: Terroir Vino 2010

Ormai manca meno di una settimana a Terroir Vino, l'atteso meeting organizzato (siamo alla sesta edizione!) da Tigulliovino.it che punta ad unire "sul campo" web, piccoli vignaioli o grandi aziende coi loro vini, consumatori ed appassionati.
La mia unica esperienza è stata relativa alla quinta edizione, l'anno scorso nello splendido (ma davvero!) Palazzo Ducale di Genova, avevo già avuto modo di tesserne le lodi per l'organizzazione puntuale ed efficiente, per la qualità degli espositori e l'eleganza della manifestazione.
Quest'anno Terroir Vino muta ancora, spostandosi ai Magazzini del Cotone nel porto di Genova portando con se numerose novità, non starò a scriverle ma vi rimando al sito dove ci sono tutte le informazioni accessibili in modo chiaro e dettagliato.
Questo post solo per dire che anche quest'anno ci sarò e consiglio vivamente a tutti quelli che possono di fare altrettanto.
Insomma, ci si vede lunedì prossimo a Genova.