Complice un'insalata di mare e un salmone in crosta di patate che non ho mai fatto così male ho stappato il Radice 2010 di
Paltrinieri, sorbara in purezza rifermentato in bottiglia, il müller thurgau Sass Rigas 2009 di
Manni Noessing e il grillo 2008 di
Nino Barraco.
Il primo è un lambrusco di Sorbara doc. Per chi non lo sapesse il mondo del lambrusco si divide in due categorie: chi lo vuole chiaro e chi lo vuole scuro. Il Sorbara è il lambrusco chiaro per definizione.
Il Radice di Paltrinieri è uno dei migliori sorbara che possiate mai bere. Attenzione però, se vi aspettate zuccheri e carezze girate al largo, qui non c'è niente per voi. Il radice è l'essenza del sorbara: rosato di una brillantezza accecante, sia al naso che in bocca è secco e tagliente, minimale. Buono come pochi.
Il secondo vino della serata è stato il müller di Manni Nossing, giovane vignaiolo che da anni ormai mette daccordo critica e appassionati con la bontà dei suoi vini. Il suo müller però non mi ha conquistato, anche lui molto secco e decisamente di buon corpo, però scontroso e di difficile lettura. Almeno per me, che a dirla tutta non ho mai avuto una grande stima per il müller thurgau. Giudizio sospeso.
Il terzo vino della serata è stato il grillo 2008 di Nino Barraco. Le uve arrivano da piante che crescono a ridosso del mare, breve macerazione sulle bucce, fermentazione spontanea e affinamento in acciaio fino a maggio. Poi in bottiglia senza chiarifiche o filtrazioni.
Praticamente un alsaziano in terra straniera. Bocca di grande volume, residuo zuccherino avvertibile ma ben contrastato da una notevole sapidità, profumi di agrumi canditi, mandorla e albicocca disidratata. Buono, altroché. Certo l'abbinamento non è dei più semplici, coi formaggi però è stato amore.