Comunque, il vino in questione è un cabernet sauvignon, arriva dalla tenuta Rubbia al Colle a Suvereto, divisione toscana dell'Arcipelago Mutatori. Fermenta in acciaio con lieviti indigeni dopo una macerazione sulle bucce di 10 giorni a temperatura controllata, non viene filtrato e non vengono aggiunti solfiti in nessuna fase di lavorazione.
La vendemmia della mia bottiglia è la 2007, e, se non mi sbaglio, è la prima messa in bottiglia in bottiglia.
Appena aperto il naso è chiaramente condizionato dalla riduzione, dopo una mezz'oretta all'aria cambia rivelandosi cabernet suvignon a manetta.
Peccato sia prepotentemente verde.
Sembra quasi che, per ovviare al calore dell'annata abbiano vendemmiato in anticipo trascurando la maturità dell'uva. Ma queste sono tutte congetture mie che, come è ormai noto, capisco poco o nulla.
Anche in bocca delude, con un'acidità sopra le righe e il gusto che si blocca a metà palato.
Non mi ha convinto, da rivedere.
Il prezzo non lo conosco, è stato un regalo di Andrea che era andato a visitare l'azienda tempo fa. In realtà sul sito è possibile acquistarlo per 12 € a boccia.
Ma cosi sembra che ti regalo solo bottiglie del cazzo ;) Dovrò rimediare in qualche modo...
RispondiEliminaDevo però spezzare una lancia a favore dell'Agricola Muratori, nel senso che mi avvisarono che era uno dei primi tentativi di un'annata non particolarmente buona. Testardamente ho deciso di prenderlo e regalartelo con questa avvertenza...
detto questo, e detto da uno che di vino ne capisce decisamente meno di te, è giusto che tu abbia fatto questa recensione, anche perchè è sempre una piacevole lettura...
Che pirla che sei, non devi rimediare a niente, una boccia da parte tua è buona a prescindere da tutto.
RispondiEliminaTornando al vino, il 2007 è stata indibbiamente un'annata generalmente calda, non so se in quella parte di Toscana le cose siano andate in maniera diversa, mi ricordo delle tue avvertenze. Il vino era particolarmente erbaceo, quasi immaturo e molto spigoloso. Ma sbagliando si impara, no? A parer mio è meglio ricevere una critica sincera che un complimento fasullo, per quanto poco valga è sempre l'opinione di un consumatore che ha messo la bottiglia sulla propria tavola.
Detto questo, una sera a breve organizziamo una bicchierata da me...