Dei vini di Albani ho già scritto, perché a parer mio è una delle più interessanti realtà oltrepadane, almeno nella zona di Casteggio.
Vini particolari, dallo stile inconfondibile che può piacere o meno, ne apprezzo la coerenza e la costanza che mantengono comunque nonostante il mercato e le mode. Vini dal timbro evoluto e parecchio alcolici di solito, dal carattere marcato e ben definito, che vengono messi in commercio dopo il giusto periodo di affinamento in bottiglia.
Il riesling ad esempio. Oggi potete trovare ancora bottiglie del 2005 e del 2006 in commercio, l'annata più recente è comunque il 2007. E siamo a fine 2010.
Ed è proprio del 2007 che volevo parlare, perché a fronte di un grado alcolico che nelle annate precedenti era sempre attorno ai 14° quest'anno l'etichetta ne dichiara 12,5°. Cosa che mi ha incuriosito molto quando ho preso la bottiglia, perché era proprio il grado alcolico elevato e una freschezza non sufficiente a frenare la beva di questo vino, che mi piaceva comunque. Parere mio, ovvio.
Rimane un vino particolare, molto. Ora, io con le corrispondenze non ci azzecco molto, vado più per macro elementi, impressioni generali e qui l'impressione è di tremenda mineralità, ma dimenticate il famoso idrocarburo del riesling, qui siamo su note molto più salate e salmastre, ricorda i vini di Angiolino Maule per capirci. Poi macchia mediterranea, la salvia, un'idea di cera. Ecco, se devo fargli un appunto è che il riesling non me lo ricorda proprio. In bocca ha finalmente l'acidità che si merita, struttura importante ma non esagerata, forse un filo inferiore agli millesimi più vecchi. Bello secco, di buone corrispondenze e lunghezza.
Mi piace.
2 ore fa
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