Ho pensato, visto il tempo malandrino di questi giorni, che una bottiglia di rosso tutto sommato potevo ancora aprirla.
Pensato, detto, fatto.
Barbera d'Asti Cardin Selezione 2004, Cascina Roera: viticoltura naturale, lunghe macerazioni fino a 70 giorni (!!!), due anni botti di legno e poi bottiglia.
Il pregio della barbera è che, nonostante sia considerata dai più un vitigno minore (penso ai grandi piemontesi base nebbiolo), è spesso in grado di sorprenderti.
Ha una versatilità incredibile, dalle più semplici ed immediate versioni frizzanti, alle più moderne interpretazioni passate in legni piccoli. Qui siamo dalle parti di un grande vino di impostazione tradizionale, solo spinto al massimo.
La Barbera Cardin Selezione 2004 è rubino scuro, parecchio, ma ben lontano da concentrazioni bluastre e impenetrabili, ha riflessi limpidi, luminosi e brillanti.
Al naso dichiara subito la sua natura: profondo ed alcolico, ci senti frutta nera di rovo e sotto spirito, accenni floreali, spezia, grafite ed eteri potenti.
La bocca è di grande volume e soprattutto di grande freschezza. E' morbido ed alcolico, poco tannico e molto lungo. Sorprendentemente bilanciato, si beve più semplicemente di quanto i 15° alcolici farebbero pensare.
Parlavo prima di vino tradizionale: la barbera si distingue proprio per il tannino poco accentuato e l'acidità importante. Caratteristiche piacevolmente sottolineate in questo vino.
Buono, molto.
22 ore fa
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