martedì 6 dicembre 2011

Oggi scrivo: tannini, chiarificanti, lieviti e chi più ne ha più ne metta...

Io non faccio vino, mi limito a berlo e scriverne, sperando di farlo nel migliore dei modi.
Del vino mi interessa tutto, dalla terra alla bottiglia.
Quando un amico mi ha chiesto di accompagnarlo al SIMEI non ci ho pensato due volte.
Molte le cose interessanti, altre meno, è una fiera altamente specializzata e la maggior parte delle attrezzature esposte non sapevo nemmeno da che parte guardarle.
Mi ha colpito in particolare lo stand della Laffort, azienda dalla quale il mio amico compra i lieviti per la fermentazione: c'erano una serie di bottiglie contenenti lo stesso vino (barbera del Monferrato 2010, affinamento in acciaio) addizionato con diversi prodotti, nel caso tre chiarificanti più quattro o cinque tipi di tannini diversi.
E' stato interessante tastare con mano (palato, pardon) come le chiarifiche ingentiliscano il vino smussando i tannini, impoverendo il sorso allo stesso momento.
Ancor più interessante è stato osservare l'azione dei tannini aggiunti allo stesso vino: era tardi e la fiera stava per chiudere, quindi ho chiesto di poter assaggiare un calice che potesse dar prova palese di cosa si può ottenere con l'aggiunta di tannini. Mi hanno versato la barbera addizionata di un mix di tre qualità diverse: 2g/hl per il tipo "QUERTANIN", 16 g/hl per il tipo "QUERATNIN SWEET", e 20 g/hl per il tipo "plus"(non ricordo se era un tipo di tannino o una specie di collante).
Il risultato è stato impressionante, due vini completamente diversi: se la prima senza nessun additivo aggiunto era molto riconoscibile come barbera, quindi con una spiccata acidità, un fruttato fragrante e fresco e un tannino leggermente polveroso sul finale (il vino base non era ne filtrato ne chiarificato), il secondo dava l'impressione di essere più pieno e vellutato, il sapore e i profumi erano arricchiti da evidenti speziature e l'acidità era passata in secondo piano.
Ammesso e concesso il fatto che un dosaggio così massiccio di tannini sia stato fatto per mostrare le effettive potenzialità del prodotto, l'idea che il vino si possa fare con le "polverine" è davvero molto forte...

2 commenti:

  1. Ciao ,ti dico la via visione sull'argomento.
    Al giorno d'oggi con le tecnologie e con le conoscienze che abbiamo possiamo fare tutto o quasi,anche sul vino .
    Quelli elencati da te sono prodotti che gli "enologi " ti provano sempre a rifilare così dicono loro il vino rimane più piacevole...per loro .
    Io penso che questi prodotti verranno sempre usati da chi ha uva scadente e vuole diciamo cammuffare la "cosa",mai da chi produce ottima materia prima.Io mi considero prima contadino e poi vignaiolo.
    Detto questo ti dico che anche usare una chiarifica con bianchi d'uovo,modifica il gusto del vino d'origine
    Però penso che magari usare questa chiarifica sia importante da chi come me non riesce a produrre niente sotto i 13.5 e con estratti mai sotto i 36-37 g/l.
    Spesso si sente parlare di equilibrio, ecco io penso ci volgia "equilibrio" sia nei vini che nel fare i vini che nel giudicarli.
    Ciao e alla prossima Gian Paolo
    P.S. il prodotto più naturale dell'uva è l'aceto.. a me però fa schifo :) :)

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  2. Ciao Gian Paolo, scusa il ritardo nel risponderti. Il tuo discorso non fa una piega, ma è il TUO discorso. Cerco di spiegarmi: i due vini che ho assaggiato non erano male, nemmeno (o forse soprattutto) la barbera senza nessun trattamento. Certo era un po' rustica ma tutt'altro che sgradevole o squilibrata. Il vino modificato con quella dose massiccia di tannini era completamente diverso invece, poteva essere scambiato per un prodotto affinato in legno, per dire. Adesso potrei dire, col senno di poi, che sembrava un vino costruito (come in realtà è), ma non so se degustandolo alla cieca me ne sarei accorto. D'altro canto io non faccio il degustatore. Sposo in toto invece il discorso sull'equilibrio, ti porto ad esempio un amico che ha dovuto aggiungere una piccola dose di tannini di buccia su un suo bianco, gli ha smussato leggermente una punta acida che rendeva il vino un pò sbilanciato, ma non lo ha snaturato. A me anche prima non dispiaceva, però adesso è un pelo più godibile, devo dargliene atto. Alla fine tutto si riduce ad avere di fronte una persona onesta, almeno questo è quello che penso.
    Alla prossima GP!

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