mercoledì 16 febbraio 2011

Oggi bevo: Brut 1997 - Casa Caterina

Ai vini di Casa Caterina non ci arrivi per caso per diversi motivi: fanno pochissime bottiglie difficilmente reperibili, non hanno un sito internet, non sono sulle guide e fanno i vini come piacciono a loro. In più costano come un rene (il mio, che visto quanto bevo vien via con poco).
Li ho incrociati per caso, leggendo un commento su un blog di cui non ricordo il nome, incuriosito ho cercato qualche notizia in più e l'ho trovata qui.
Giro di mail e telefonate e, finalmente, ho conosciuto Aurelio Del Bono, mente vulcanica di Casa Caterina, un anno e mezzo fa, in un bar a Casteggio.:
Una mosca bianca: ha 7 ettari di terra vitata a Monticelli Brusati in Franciacorta, fa bollicine ma non Franciacorta (per dire: come se uno avesse degli ottimi vigneti di nebbiolo sul Cannubi e imbottigliasse quel nebbiolo come IGT...), fa affinamenti lunghissimi sui lieviti (10 e più anni) e va matto per il pinot meunier. In più l'azienda segue i principi della biodinamica.
Per San Valentino, a cena con la mia bella ho stappato il Brut 1997, 86% pinot nero e 14% chardonnay, sboccatura a fine 2009.
Giallo dorato con riflessi ramati di ottima consistenza, molto pulito, spuma candida e svelta a sparire. Le bolle sono poche e l'impressione è che potrebbe essere un vino stanco, nulla di più sbagliato.
In realtà l'effervescenza è ben presente in bocca, ma lo scoprirò solo dopo aver tuffato il naso nel bicchiere dove escono profumi dai toni evoluti, leggermente ossidativi, ci senti di tutto (mannaggia a me che non prendo appunti) dalla frutta secca all'agrume disidratato, note di lievito e di speziatura finissime, col passare del tempo e l'alzarsi della temperatura vira su note più calde che  arrotondano un po' sia il naso che il gusto, quest'ultimo secco e leggermente affumicato, acidità vibrante, di grande personalità e presenza in bocca.
Classe e stile da vendere.
E se non è un vino per tutti pazienza, viva la Franciacorta underground!

Il prezzo: 35€ in cantina, come un Brut millesimato di Ca' del Bosco all'Esselunga.

6 commenti:

  1. Costa sempre meno di uno champagne dei piccoli vigneron.
    Bisogna vedere se li vale?
    Io ho in cantina quel franciacorta che ti ho citato l'altra settimana, oggi bevo poi ti dico.
    Comunque la mia è solo invidia.

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  2. Caro Gabry,
    assaggiato anche se non bene (troppo vicino alla caffetteria) e troppo sbrigativo l'Aurelio Del Bono.
    Bisogna riassaggiare ma così a sensazione non mi ha impressionato troppa evoluzione, troppo sherry, troppa iodatura.
    il Pinot Meunier tra i campioni mi è sembrato il migliore.
    Da rivedere.

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  3. Molto interessante questo vino.
    Peccato che dalle mie parti non l'abbia mai visto, ma da quel che leggo sarà anche difficile per la piccola produzione.
    Mannaggia!

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  4. Chi volesse levarsi la curiosità sono lieto di darvi una mano: http://www.attoadivenire.com/product.php?id_product=121

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  5. tifo! tifo! grande e e e e e e E E E= E+

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  6. Dovrei riprovarlo. Spannometricamente oggi, con quei soldi, berrei francese. Con quello che invece chiede per il pinot meunier (sulle 90/100€, giusto?) sicuramente berrei francese. Prezzi a parte è un vignaiolo coraggioso.
    Gabry

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