mercoledì 7 ottobre 2009

Oggi vedo: Bastardi Senza Gloria - Quentin Tarantino, 2009

Ecco, rischio di essere poco obbiettivo quando parlo di Tarantino e dei suoi film, ragion per cui se non vi piacciono i toni entusiastici che userò per Inglorius Basterds fermatevi pure qui...
Perché Bastardi Senza Gloria è un gran film, forse non è il suo capolavoro ma è un gran film.
Siamo in piena guerra mondiale e nella Francia occupata una famiglia ebrea scampata finora ai rastrellamenti viene sterminata dalle SS, solo la giovane Shosanna riuscirà a fuggire. Quattro anni dopo la ritroveremo alla guida di un cinema in Parigi lasciatole in eredità dalla zia. Nello stesso periodo "I Bastardi" un manipolo di soldati ebrei americani ebrei capitanati da Aldo Raine, segnato da una profonda cicatrice al collo lasciata da un cappio (tedesco?) fa azioni di guerriglia con l'unico scopo di ammazzare nazisti, e senza usare le buone maniere. A loro e ad un ufficiale inglese verrà assegnata la missione Kino che potrebbe essere decisiva per la fine del conflitto.
Ma anche Shosanna sta meditando vendetta...
Tarantino si diverte come al solito e sfodera una serie di personaggi eccessivi, caricaturali ed affascinanti: il tenente Aldo Raine detto l'Apache per l'abitudine che ha di collezionare scalpi nemici o il bastardissimo colonnello Hans Landa tanto cortese quanto spietato.
Niente mezze misure, i cattivi sono cattivi e vanno ammazzati, nessuna pietà e poco importa se hanno famiglia o sono pentiti. Vendetta dev'essere e vendetta sarà.
Come al solito ma mai nello stesso modo Tarantino gioca coi generi, sempre sul filo dell'ironia con dialoghi mozzafiato, tempi dilatati e momenti di phatos assoluto (stavo strappando i braccioli della poltrona quando è partito il 4 rullo di pellicola!!!), ricco di omaggi ai suoi maestri famosi e meno famosi: da Sergio Leone, a Castellari, a Margheriti. Perchè a loro deve tutto, no, non tutto: il talento che ha nel (ri)maneggiare il cinema che vediamo nei suoi film è tutta roba sua.
Bastardi Senza Gloria è il suo, l'ennesimo atto d'amore verso il cinema e io, che amo il cinema, non posso che applaudire.

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