giovedì 2 luglio 2009

Oggi bevo: Munjebel - Frank Cornelissen

Mi ritengo persona dalla mente aperta e senza preconcetti, soprattutto per quanto riguarda il vino. Mi danno fastidio gli estremismi, apprezzo la coerenza anche quando le scelte fatte sono o sembrano radicali.
Oggi ho bevuto il Munjebel 07/08 (credo...) di Frank Cornelissen, nerello mascalese in purezza coltivato sulle pendici nord dell'Etna.La premessa che ho fatto è doverosa per accostarsi ad un vino del genere perchè effettivamente fuori dai canoni comuni. Il vino è un campione da anfora, entrerà in commercio dopo l'estate. Frank vinifica nel modo più naturale possibile evitando qualsiasi etichetta sia essa biologica o biodinamica. Le vigne sono coltivate cercando di mantenere il suolo ricco favorendo e controllando l'inerbimento e la crescita di alberi da frutta tra i filari. I suoi vini non subiscono nessun trattamento: fermentazioni con lieviti indigeni, nessuna aggiunta di anidride solforosa, nessuna filtrazione e maturazione in anfore di terracotta interrate.
Le note che seguiranno probabilmente non rendono l'idea di quel che sta ne bicchiere, questo dipende soprattutto dalla mia scarsa capacità d'analisi, ma tant'è.
Questo è quanto: il colore è un rosso rubino scarico, luminoso, non limpidissimo ma bello. Sull'unghia schiarisce ma la tonalità non cambia. Lacrime gliceriche scendo larghe e dritte sulla parete del bicchiere. Il naso è piuttosto compresso all'inizio e fatica ad esprimersi, sussurra comunque note molto minerali di pietra e ferro molto comuni nei vini di Cornelissen che hanno origine dai terreni vulcanici dell'Etna, esce poi un accenno di frutta, ciliegia credo con un corredo di spezie che ricordano la liquirizia. In sorso è segnato dalla mineralità e da un tannino ancora da smussare, scorrevole, corpo snello ma non magro. Piacevole, molto particolare. Chiude piuttosto lungo su un'idea di dolcezza che nulla centra con un residuo zuccherino. Il nonno di un mio caro amico probabilmente direbbe: "si sente che è fatto con l'uva". Rispecchia in toto la filosofia di chi lo produce, che ha deciso di vivere in totale rispetto e simbiosi con la natura.
Da provare per farsi un'idea concreta, a me è piaciuto.
Pagato 18€ direttamente dal produttore, difficilmente lo troverete in enoteca per due motivi: il primo è la difficoltà che l'enotecaro ha nel proporre e spiegare un prodotto così particolare, il secondo perché le bottiglie vanno conservate sotto i 16° di temperatura, altrimenti il rischio di deterioramento del vino è più alto di quanto potreste immaginare. Ma se vi interessano i vini di Frank Cornelissen e vi piace spulciare tra blog e forum questo lo sapete già...

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