venerdì 13 agosto 2010

Oggi bevo: Furore Bianco Fiorduva 2006 - Marisa Cuomo

Non so, non mi ha convinto, lo ricordavo diverso. Credo che il tappo non fosse a posto, all'olfatto il timbro boisè molto marcato sembrava sporcato dal sughero, più che un effettivo odore di tappo era una subdola impressione, poca frutta e qualche nota amarognola. Meglio in bocca dove struttura, equilibrio e intensità gustativa ne fanno il vino che tutti conoscono.
Rimango un po' perplesso sull'utilizzo dei legni in questi vini, parlo dei vini estremi come sono quelli che arrivano da Furore, paesino letteralmente arroccato sulla costiera amalfitana, da uve autoctone come fenile, ginestra e ripoli coltivate in vigne strappate alle rocce. Una mano più leggera potrebbe valorizzare meglio gli aspetti aromatici donati dal mare e dalla terra, qui sacrificati in onore di un gusto un po' omologante. Che poi sia un gran vino simo tutti daccordo (a parte questa bottiglia un tantino sfigata), ma il confronto col suo fratello minore può rendere l'idea di quel che intendo.
Detto questo mi metto al lavoro, poi dalle 15.00 FERIEEEE!!!

L'immagine l'ho presa in rete e modificata.

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