venerdì 4 dicembre 2015

Oggi bevo: i vini bianchi vanno bevuti giovani. Ma anche no.

Per i miei quattro lettori è la scoperta dell'acqua calda ma tutt'oggi è ancora un mito da sfatare.
Spesse volte i bianchi sono più buoni dopo un anno o due di maturazione in vetro (senza stare a scomodare le grandi etichette).
Due gli esempi, didascalici direi, stappati e bevuti di recente con grande gusto: la malvasia Sorriso di Cielo 2012 di La Tosa e il verdicchio classico superiore Bucci sempre 2012 dell'omonima azienda.
Vini che sono rimasti in cantina un annetto o poco più (ho poca pazienza e poche bottiglie) ma che avrebbero potuto rimanerci per molti altri
Il primo arriva dai colli piacentini: è una malvasia di Candia dal profilo ricco, mentolato, fresco e accattivante, dal sorso saporito e finemente agrumato, pieno e gustoso. Peccato fosse l'ultima bottiglia.
Il secondo è un caposaldo dell'enologia marchigiana, uno dei verdicchi più classici in assoluto e nelle annate migliori un maratoneta. L'anno di bottiglia ne ha ampliato il profilo aromatico rendendolo molto più sfumato e ampio, meglio ancora il sorso: pieno, largo, sapido e fresco. Da manuale.
Tutti vini che si comprano con meno di 15€.
Ad averne.
P.S.: adesso in frigorifero aspetta sorniona una bottiglia de Il Maggiore 2012 di Ottaviano Lambruschi, staremo a vedere...

Nessun commento:

Posta un commento