mercoledì 20 febbraio 2013

Oggi scrivo: la Franciacorta che mi piace (parte prima): Corte Fusia

Come ogni enofilo fighetto quando si parla di Franciacorta  storco il naso: vini ruffiani, poco carattere, spesso cari. Il viticoltore tipo è l'industrialotto che ha deciso di farsi la cantina perché il vino va di moda e il Franciacorta fa figo.
Poi capita che due amici decidano di andare proprio li, in Franciacorta, a visitare due cantine.
Perché se sbicchieri a Milano lo devi avere, il Franciacorta.
E sia: facciamo 'sto giro in Franciacorta.
Ritrovo alle 8.50 dei sabato mattina: Marco è fresco come una rosa, io ho i postumi di una cena di mezzanotte da Mc Donald e Cristian è ubriaco dalla sera prima. Yeah.
Zaino pronto: doppio panino con mortazza e boccia di Sorbara per merenda (caso mai ce ne fosse bisogno, non si sa mai).
Arriviamo a Coccaglio, ai piedi del Monte Orfano l'utimo monte prima della pianura e la formazione geologicamente la più antica. Li incontriamo Daniele, trent'anni più o meno, la prima metà di Corte Fusia.
Ci porta a vedere i nuovi impianti sul monte, proprio di fianco al convento dell'Annunziata dove nasce l'omonimo chardonnay di Bellavista. Qui è una zona particolare dice: le temperature sono mediamente più alte che nelle altre zone ma i terreni fanno la differenza.
Il vigneto è stato rimesso a nuovo con un gran lavoro di braccia e muretti a secco centenari raccontano che li la viticoltura è storia antica, io immagino il frutto di quella che sarà.
Il monte Orfano, nuovi vigneti
Daniele ne sa ed è convinto di quel che dice, la potenza del monte non sarà in bottiglia se no fra sei o sette anni, quando le viti inizieranno a dare i frutti giusti. Nel frattempo hanno un vigneto più in basso, certo, ma con il terreno giusto e piante di vent'anni.
Scendiamo in cantina, li ci aspetta Gigi: l'altra metà di Corte Fusia.
La cantina è bella e in corso d'opera, un cascinale preso in affitto dallo zio. I lavori quando possono li fanno loro, i soldi son quelli che sono. Non tutta la Franciacorta ha radici nell'industria.
Ed eccoci al dunque: finalmente si stappa. Il vino per ora è uno solo, il brut, le altre etichette verranno pronte col tempo. Comunque il brut è figo: in pratica è tra un extra brut e un dosaggio zero. Daniele molto candidamente dice di averlo etichettato così per due motivi: il primo è che quella è la SUA (loro) idea di Franciacorta brut, che lo zuccherò ci sia o no non è un problema. La seconda invece è che, anche potendo, non hanno voluto cavalcare l'onda e uscire sul mercato con un non dosato. Scelta che approvo e mi piace.
Gigi che stappa!

Un vino dritto, scattante, fresco, ben secco e molto piacevole. Uno spumante dove non devi girarci troppo attorno ma che bevi e soprattutto ribevi. Infatti lo abbiamo ribevuto, altroché...
Vespe e Lambrette
Alla fine siamo stati tanto bene  che la bottiglia di lambrusco (Leclisse di Paltrinieri, mica pizza e fichi) che avevo dietro l'ho regalata ai ragazzi. Poi siamo saliti in macchina e loro, Daniele e Gigi, ci hanno accompagnato alla seconda tappa del tour, direttamente da un loro collega li vicino.
Questa è la Franciacorta che mi piace...

Corte Fusia
328 8471276
338 4715169
Via degli Orti 2, Coccaglio (BS)

2 commenti:

  1. Una realtà assolutamente da conoscere!!
    I ragazzi di Cortefusia hanno avuto grande attenzione per noi, poveri bevitori...

    Devo dire che la cosa che mi ha stupito di più, non che pensassi per forza diversamente, ma mi ha stupito e basta, è stato l'attaccamento al territorio, un certo tipo di prospettiva e collaborazione che è invidiabile e che se tanti produttori avessero, non ci troveremmo a parlare di vini con poche peculiarità o "poveri di spirito". Qui hanno ben chiaro che si impara da se stessi e dagli altri, con umiltà ma con grande dedizione anche alle proprie idee. Menti aperte che collaborano a 360 gradi.

    Questi ragazzi mi hanno dato modo di azzerare i miei preconcetti e regalato voglia di approfondire il territorio, questo territorio, quello che loro difendono!

    Avanti cosi'!!!

    Ciao Gabry!!

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    1. Bel commento Marco, che approvo e sottoscrivo in tutto.
      Franciacorta Rock'n Roll!

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