Come ogni enofilo fighetto quando si parla di Franciacorta storco il naso: vini ruffiani, poco carattere, spesso cari. Il viticoltore tipo è l'industrialotto che ha deciso di farsi la cantina perché il vino va di moda e il Franciacorta fa figo.
Poi capita che due amici decidano di andare proprio li, in Franciacorta, a visitare due cantine.
Perché se sbicchieri a Milano lo devi avere, il Franciacorta.
E sia: facciamo 'sto giro in Franciacorta.
Ritrovo alle 8.50 dei sabato mattina: Marco è fresco come una rosa, io ho i postumi di una cena di mezzanotte da Mc Donald e Cristian è ubriaco dalla sera prima. Yeah.
Zaino pronto: doppio panino con mortazza e boccia di Sorbara per merenda (caso mai ce ne fosse bisogno, non si sa mai).
Arriviamo a Coccaglio, ai piedi del Monte Orfano l'utimo monte prima della pianura e la formazione geologicamente la più antica. Li incontriamo Daniele, trent'anni più o meno, la prima metà di C
orte Fusia.
Ci porta a vedere i nuovi impianti sul monte, proprio di fianco al convento dell'Annunziata dove nasce l'omonimo chardonnay di Bellavista. Qui è una zona particolare dice: le temperature sono mediamente più alte che nelle altre zone ma i terreni fanno la differenza.
Il vigneto è stato rimesso a nuovo con un gran lavoro di braccia e muretti a secco centenari raccontano che li la viticoltura è storia antica, io immagino il frutto di quella che sarà.
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Il monte Orfano, nuovi vigneti |
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Daniele ne sa ed è convinto di quel che dice, la potenza del monte non sarà in bottiglia se no fra sei o sette anni, quando le viti inizieranno a dare i frutti giusti. Nel frattempo hanno un vigneto più in basso, certo, ma con il terreno giusto e piante di vent'anni.
Scendiamo in cantina, li ci aspetta Gigi: l'altra metà di Corte Fusia.
La cantina è bella e in corso d'opera, un cascinale preso in affitto dallo zio. I lavori quando possono li fanno loro, i soldi son quelli che sono. Non tutta la Franciacorta ha radici nell'industria.
Ed eccoci al dunque: finalmente si stappa. Il vino per ora è uno solo, il brut, le altre etichette verranno pronte col tempo. Comunque il brut è figo: in pratica è tra un extra brut e un dosaggio zero. Daniele molto candidamente dice di averlo etichettato così per due motivi: il primo è che quella è la
SUA (loro) idea di Franciacorta brut, che lo zuccherò ci sia o no non è un problema. La seconda invece è che, anche potendo, non hanno voluto cavalcare l'onda e uscire sul mercato con un non dosato. Scelta che approvo e mi piace.
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Gigi che stappa! |
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Un vino dritto, scattante, fresco, ben secco e molto piacevole. Uno spumante dove non devi girarci troppo attorno ma che bevi e soprattutto ribevi. Infatti lo abbiamo ribevuto, altroché...
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Vespe e Lambrette |
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Alla fine siamo stati tanto bene che la bottiglia di lambrusco (Leclisse di Paltrinieri, mica pizza e fichi) che avevo dietro l'ho regalata ai ragazzi. Poi siamo saliti in macchina e loro, Daniele e Gigi, ci hanno accompagnato alla seconda tappa del tour, direttamente da un loro collega li vicino.
Questa è la Franciacorta che mi piace...
Corte Fusia
328 8471276
338 4715169
Via degli Orti 2, Coccaglio (BS)