martedì 8 novembre 2011

Oggi scrivo: Slowine 2012 - com'è andata

Scrivo qui con tremendo ritardo, perché di la sono decisamente fuori tempo massimo.
Occasione ghiotta quella messa sul piatto da Intravino, la nuova edizione della guida più cool del momento con ingresso aggratis (guida compresa, signori) alla mirabolante degustazione di tutte le bottiglie premiate.
Ergo: cinquecentocinquanta produttori per qualcosa come mille etichette a disposizione dei fortunati avventori in due giorni. Da far tremare le ginocchia.
Ecco una breve cronaca di quel che fu.
La sveglia suona puntuale alle 9.30, e mi alzo già stanco per colpa della peperonata della sera prima, ma sono fiducioso, conto su tempi di recupero da record.
Qualche fermata di 90 e arrivo a Romolo per prendere la metropolitana, andata e ritorno dalla fiera di Rho costa la bellezza di cinque euri sonanti, che nonostante l'afrore nei vagoni ben noto ai milanesi valgono comunque la tranquillità di un ritorno sereno al netto da etilometri.
La presentazione inizia alle 10.30 ed io arrivo, neanche a dirlo, in clamoroso ritardo. La sala è piena, davvero tanta gente. Faccio in tempo a sentire dei passaggi molto interessanti sui mercati esteri e sull'abitudine poco simpatica e tutta italiana del parlar male del vicino.
Segue panino wurstel, crauti e senape con birra d'ordinanza.
Ci siamo, ecco i miei migliori assaggi, per sintetizzare ho scelto un vino per categoria.

Rosso - Barolo Monfortino riserva 2004 Giacomo Conterno: si, mi piace vincere facile. Le occasioni di degustare un vino di questo calibro, per me faccio l'operaio, sono davvero poche. Spesso mi sono chiesto come potesse essere questo vino che, a detta di molti, è la massima (o una delle) espressione del Barolo. Beh, è veramente tanta roba, ma proprio tanta. Profumi di una finezza e precisione disarmante, ma la cosa che impressiona di più è la struttura: a fronte di un corpo tutto sommato "snello" contrappone uno scheletro acido-tannico praticamente inattaccabile. Elegante e potente, profondo, austero e di classe davvero superiore. L'unico neo è il prezzo: costa come una rata della macchina.

Rosso frizzante: il Fontana dei Boschi 2010 di Vittorio Graziano. Perché è un lambrusco e già mi piace. Perché è assolutamente imperfetto e fiero di esserlo. Perché rivela un carattere sanguigno e vero. Perché è buono e costa il giusto.

Bianco: qui è dura, la scelta intendo. Alla fine ho deciso di mettere in cima il riesling Windbichel 2009 di Caste Juval, vino figlio di una vendemmia particolarmente felice, di matrice tedesca (quindi con un percepibile residuo zuccherino) che è solo l'assaggio di quel che sarà.

Rosato: il buonissimo Vinidilice 2010 de I Vigneri, da una vigna dove nemmeno loro sanno che piante ci sono a 1300 metri d'altezza sulle pendici dell'Etna. Che ad un naso intenso e dolce, molto accattivante e leggibile contrappone una bocca nordica e tagliente, ricca di personalità.

Bolla: Haderburg riserva Hausmanhof 2002, mi dicono essere uno dei migliori spumanti italiani. A me ne mancano parecchi da bere, ma questo è proprio buono.


L'unico appunto che voglio segnalare è questo: il lunedì, alle 18.00 la metà dei produttori era già sparita nonostante la fine prevista per le 19.00, francamente mi ha dato fastidio. A parte questo sono stati due giorni splendidi, avrei voluto fossero di più per aver la calma e il tempo giusto da dedicare ad ogni bottiglia.
Ringrazio di cuore la banda di Intravino e Slowine.
Alla prossima.

9 commenti:

  1. Ciao Gabry,
    il vinudilice l'ho sempre trovato un po' troppo scomposto e dire che l'ho assaggiato più e più volte l'ultima a Randazzo con Salvo Foti di fronte a me.
    Dovrò insistere.

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  2. Beato te in quella bengodi che doveva essere Slowine. Mannaggia a me che dovevo venire su con gli amici produttori ma il destino malefico mi ha fatto lavorare. E, casi della vita, ho scritto anch'io di Fontana Dei Boschi e sono contento che ti piaccia. Sul Piemonte, alcuni mi hanno segnalato Mascarello 2007 e storto un po' il naso di fronte a Mr. 20/20 Roagna. Il sardo Panevino e le sue nuove 200 etichette? Assaggiati? Impressioni?

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  3. Ciao ragazzi,
    @Gigi: il Vinidilice l'ho assaggiato per la prima volta, non sapevo bene cosa aspettarmi. Ho trovato un vino insapettatamente molto pulito, dal naso ricco e dolce. Cosa intendi per scomposto?
    @Eugenio: Mascarello e' una garanzia, la grazia con la quale interpreta le annate, anche quelle calde come la '07, e, magistrale. Di Roagna invece non ho provato nulla, ma ho una recente bevuta de La Rocca e la Pira '03 (Barolo) di un certo pregio. E'che costano un occhio della testa.
    Anche panevino mi e' sfuggito, ma l'ho trovato in un'enoteca vicino a casa!!! Per ora mi limito a guardare le bottiglie dalla vetrina, ma conto prima o poi di portarne una a casa.

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  4. il vinudilice che ho assaggiato aveva alta volatile, residuo zuccherino, carbonica e ridotto tutti che sparavano per i fatti loro
    questo intendo per scomposto.

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  5. Già, il problema di Panevino è 1) la reperibilità (ma qui sei a posto) e 2) il costo. Costo derivato anche dal passaggio del distributore (Proposta Vini) che fanno lievitare le bottiglie (relativamente, mai quanto i baroli-barbareschi vari). Ma se mai un giorno dovessimo organizzare un incontro, prometto solennemente di portarne qualche bottiglia.

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  6. Allora: l'enoteca del caso è nel nuovo store del lusso in piazza Duomo a Milano Excelsior (e non aggiungo altro). L'etichetta è una delle ultime (le botti singole), ma non cheidermi quale. Viaggia intorno alle 28/29€. Poco tempo fa, sempre li ho comprato il Kaiton 2009, riesling di Kuenhof, che, a quanto ne so, dovrebbe costare qualche euro meno. Boh, purtroppo non è tempo di acquisti enoici questo. Conto su di te, quando sarà. :-)

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  7. Cavolo Gigi, no il Vinidilice che ho provato io era a posto, zero carbonica, volatile e riduzioni non percepite. Magari sono stato fortunato io...

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  8. Buongiorno, ho avuto modo di assaggiare Haderburg riserva Hausmanhof 2002 ad Ein Prosit e devo dire che non mi sembrava proprio essere tra i migliori spumanti d'italia...anche se chiaramente nelle fiere bisogna tener conto di vari fattori ecc...però non mi sembrava sconvolgente nemmeno la prima mattina alle 11 circa.

    M.

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  9. Buongiorno Marco, se sia il miglior spumante d'Italia non lo so, normalmente preferisco spumanti più muscolari (vedi il Perlè nero in fiera), eppure ho un'ottimo ricordo dell'Haderburg '02. Urge un riassaggio, se solo fosse più semplice da trovare.

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