martedì 17 maggio 2011

Oggi scrivo: Tenuta San Pietro e Gavi

Oggi ho accompagnato Gigi a visitare la Tenuta San Pietro vicino a Tassarolo (Gavi).
Tecnicamente l'ho accompagnato ieri, visto che sto scrivendo alle quattro di mattina. Ha degustato i loro vini a "è forte questo Gavi"  decidendo di proporli in enoteca.
E' stata una giornata piacevolissima, intanto per la gentile accoglienza di Giusi presso la tenuta che, reduce da una serata con più di 200 persone è riuscita a dedicarci due ore del suo tempo a cavallo del mezzodì, accompagnandoci nella degustazione di tutta la loro produzione.
Dal 2004, mi dice Giusi, sono in conversione biodinamica.
Spesse volte si confonde la viticoltura biologica/biodinamica con vinificazioni più o meno estreme che danno vini di non semplice lettura. Le bottiglie di Tenuta San Pietro sembrano fatte apposta per smentire l'equazione del caso. Sono vini molto puliti, classici e tecnicamente ineccepibili.
Tre i Gavi proposti: il San Pietro che è il prodotto base, frutto di un blend di varie vigne, il Mandorlo che deve il suo nome alla pianta che domina una vigna quarantenne molto ben esposta, questi due vinificati ed affinati sur lie per qualche mese in acciaio. A completare la gamma dei bianchi c'è il Gorrina che, a dispetto del suo essere un vino "naturale" (?) ha un'impostazione stilistica moderna, ben definita e mirata: da una vecchissima  vigna addirittura pre-filossera nasce un Gavi che fermenta e matura in barrique francesi nuove per un tempo che può arrivare a due anni. Paradossalmente è il vino che mi ha convinto meno, manca di naturalezza e tipicità che negli altri vini è la carta vincente. Ma son gusti, si sa. E gli amanti del genere apprezzeranno.
Fanno anche tre rossi (buoni), ma adesso fa caldo e ne parleremo più avanti.
Dopo gli acquisti abbiamo salutato Giusi e ci siamo fermati a mangiare un boccone prima di tornare a casa, giusto due focaccine in un baretto li vicino. Neanche a farlo apposta avevano una vetrinetta con una selezione dei vini della zona, proposti ad un prezzo concorrenziale imposto dalle aziende consorziate, iniziativa davvero pregevole: un'altra cassa di bottiglie miste è finita sul furgone.
Prima di rimetterci sulla via di casa abbiamo fatto un'ultima tappa che voglio segnalare: l'azienda agricola Speciale in via Gavi - Loc. Tagliate n.1 a Tassarolo. Formaggi fatti esclusivamente con il latte delle loro capre. Dalla ricotta al primosale, fino ad arrivare a prodotti più stagionati da brividi.
E già non vedo l'ora di tornare.

Alla prossima!

2 commenti:

  1. Le gite che adoro...tanto vino !!!Bravi;poi il Gavi è un sig.vino a me piace molto anche i vini di Morgassi Superiore,quelli che avete degustato voi non li ho mai provati e li cercherò.Ciao Gian Paolo

    RispondiElimina
  2. Grande Gian Paolo! Concordo: il Gavi nella sua delicatezza è un vino tutt'altro che banale, nelle migliori espressioni diventa proprio fico.
    Morgassi superiore mi manca, vedrò di colmare la lacuna al più presto.
    Ciao!

    RispondiElimina