venerdì 6 settembre 2013

Oggi bevo: Tisbrino 2008 - Az. Agr. Bonluigi

Di Luigi Boni ho già scritto in passato, mi piacciono i suoi vini e mi è simpatico lui.
Ho bevuto il Tisbrino 2008, vale la pena spendere due parole su questo vino.
Dalla seconda selezione dei mosti di chardonnay e pinot nero (il fiore è destinato al più nobile metodo classico) Luigi fa il Tisbrino: si tratta di un bianco rifermentato in bottiglia, metodo ancestrale (quindi col fondo). La vera particolarità di questo vino è l'affinamento: viene messo in commercio dopo almeno due anni in vetro. Fate conto che adesso è fuori col 2009.
Immaginate le difficoltà a spiegare al poco esperto che non è un fondo di magazzino...
Bisogna berlo per capire che l'affinamento è parte fondamentale nello sviluppo di un vino così: certo, non ha finezza, sfumature e precisione del MC ma è piacevolmente evoluto, la lisi dei lieviti lo ha arricchito, ha struttura e freschezza e non gli difetta originalità stilistica. A proposito: tappo a corona!
Io l'ho bevuto molto volentieri.
Ne fa una versione sboccata, la prossima volta lo assaggerò.

2 commenti:

  1. Visto che me l hai segnalato tu, non posso non dire che anche io l ho trovato davvero molto interessante sia come concezione che come vino da bere a garganella...non adatto agli eno-menosi!

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    1. Dai, ci stà. Certo è tagliato spesso, se cerchi finezza ed eleganza hai sbagliato bottiglia.
      Però, generalizzando, è un pò una caratteristica dei rifermentati col fondo. Chi più chi meno, non sono mai vini che fanno dell'eleganza la loro bandiera, sbaglio?
      Per quello c'è il Metodo Classico, ma è un altro campionato.

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