Qualche tempo fa ero in un'enoteca a spulciare tra gli scaffali quando sento una coppia di signori che cercando un vino da acquistare dicevano con una certa supponenza al commesso, colpevole di avergli proposto chissà quale bottiglia, di bere solo ed esclusivamente vini biologici/naturali. Che loro non si avvelenano con intrugli di cantina pieni di solforosa, che loro ci tengono alla salute della terra e alla salvaguardia del pianeta.
Mancava solo che tirassero fuori la tessera del WWF e facessero vedere le mutande in canapa grezza senza solfiti aggiunti. Ma va a cagher! direbbe qualcuno (il commesso, ad esempio).
Se un vino è buono è buono e basta, che sia biologico o no.
Se dovessi bere solo vini Naturali, che pur mi piacciono e acquisto spesso, non avrei mai assaggiato ad esempio il Prima Luce, strepitoso cabernet romagnolo di Gabriele Succi, oppure i vini di La Tosa che sono uno meglio dell'altro.


Il sorso entra in bocca secco, pieno ed incisivo, con un netto contrasto tra freschezza acida e la sapidità minerale tipica dei Gavi più riusciti.
Insomma, proprio buono, anche se non rientra nella categoria "vini naturali".
Costa 20€ in enoteca, non sono pochi ma li vale.
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