Oggi è il 59° compleanno di mio papà, ormai da qualche anno è tradizione, in un modo o nell'altro, stappare una boccia di Barbacarlo.
Il Barbacarlo l'ho conosciuto, appunto, grazie a mio papà che anni fa mi parlo di un vino a cui era affezionato, lo andava a prendere in cantina con un suo amico quand'era più giovane di me. E gli piaceva un sacco questo vino spumeggiante, sempre diverso e uguale a se stesso. Poi son cambiate un sacco di cose, sono nati i figli, gli amici han preso strade diverse e il Barbacarlo è mancato dalla tavola di mio padre finché un giorno non mi sono presentato a casa sorridente con una bottiglia in mano.
Da allora, ad ogni compleanno (e non solo) si stappa il vino di Lino Maga.
Ecco la bottiglia di oggi era targata 2007, l'ultima prodotta, il 2008 non è stato imbottigliato causa grandine e il 2009 dovrebbe essere pronto a momenti.
Ecco, il fatto è che anch'io al Barbacarlo mi sono affezionato, ragion per cui sarei di parte nel tesserne le lodi. Ma non è necessario: a darmi ragione ci sono nomi ben più illustri del mio, a titolo informativo segnalo i 18,5/20 assegnati al vino da I Vini d'italia de l'Espresso.In effetti il 2007 è stata un'annata particolarmente azzeccata da buon Maga, che ci dona un rosso rubino vivissimo e spumeggiante dal naso dolce e sincero, di frutta rossa, matura e succosa con sottolineature minerali appena accennate. La bocca ha carbonica molto fine e da un impianto tannico che lo farà durare anni ma già perfettamente integrato. L'annata calda segna il sorso con un lieve residuo zuccherino, si beve con gusto e soddisfazione, è succoso e solare, interpretazione del millesimo coerente e riuscita.
Se cercate la perfezione formale e stilistica, sia chiaro, è meglio rivolgersi altrove, ma se in un vino cercate di più allora stappate un Barbacarlo a tavola e in buona compagnia. Vi strapperà più di un sorriso.
2 giorni fa
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