lunedì 21 febbraio 2011

Oggi bevo: TuttoNatura Cabernet Sauvignon IGT Toscana 2007 - Rubbia al Colle - Muratori

Tutto Natura è la linea senza solfiti di Muratori, ovvero l'approccio al vino naturale dell'industria. Dico industria perché faccio fatica ad identificare il contadino con le mani sporche che ha 4 tenute sparse in tutt'Italia e le cura personalmente lui con l'aiuto della moglie.
Comunque, il vino in questione è un cabernet sauvignon, arriva dalla tenuta Rubbia al Colle a Suvereto, divisione toscana dell'Arcipelago Mutatori. Fermenta in acciaio con lieviti indigeni dopo una macerazione sulle bucce di 10 giorni a temperatura controllata, non viene filtrato e non vengono aggiunti solfiti in nessuna fase di lavorazione.
La vendemmia della mia bottiglia è la 2007, e, se non mi sbaglio, è la prima messa in bottiglia in bottiglia.
Appena aperto il naso è chiaramente condizionato dalla riduzione, dopo una mezz'oretta all'aria cambia rivelandosi cabernet suvignon a manetta.
Peccato sia prepotentemente verde.
Sembra quasi che, per ovviare al calore dell'annata abbiano vendemmiato in anticipo trascurando la maturità dell'uva. Ma queste sono tutte congetture mie che, come è ormai noto, capisco poco o nulla.
Anche in bocca delude, con un'acidità sopra le righe e il gusto che si blocca a metà palato.
Non mi ha convinto, da rivedere.
Il prezzo non lo conosco, è stato un regalo di Andrea che era andato a visitare l'azienda tempo fa. In realtà sul sito è possibile acquistarlo per 12 € a boccia.

mercoledì 16 febbraio 2011

Oggi bevo: Brut 1997 - Casa Caterina

Ai vini di Casa Caterina non ci arrivi per caso per diversi motivi: fanno pochissime bottiglie difficilmente reperibili, non hanno un sito internet, non sono sulle guide e fanno i vini come piacciono a loro. In più costano come un rene (il mio, che visto quanto bevo vien via con poco).
Li ho incrociati per caso, leggendo un commento su un blog di cui non ricordo il nome, incuriosito ho cercato qualche notizia in più e l'ho trovata qui.
Giro di mail e telefonate e, finalmente, ho conosciuto Aurelio Del Bono, mente vulcanica di Casa Caterina, un anno e mezzo fa, in un bar a Casteggio.:
Una mosca bianca: ha 7 ettari di terra vitata a Monticelli Brusati in Franciacorta, fa bollicine ma non Franciacorta (per dire: come se uno avesse degli ottimi vigneti di nebbiolo sul Cannubi e imbottigliasse quel nebbiolo come IGT...), fa affinamenti lunghissimi sui lieviti (10 e più anni) e va matto per il pinot meunier. In più l'azienda segue i principi della biodinamica.
Per San Valentino, a cena con la mia bella ho stappato il Brut 1997, 86% pinot nero e 14% chardonnay, sboccatura a fine 2009.
Giallo dorato con riflessi ramati di ottima consistenza, molto pulito, spuma candida e svelta a sparire. Le bolle sono poche e l'impressione è che potrebbe essere un vino stanco, nulla di più sbagliato.
In realtà l'effervescenza è ben presente in bocca, ma lo scoprirò solo dopo aver tuffato il naso nel bicchiere dove escono profumi dai toni evoluti, leggermente ossidativi, ci senti di tutto (mannaggia a me che non prendo appunti) dalla frutta secca all'agrume disidratato, note di lievito e di speziatura finissime, col passare del tempo e l'alzarsi della temperatura vira su note più calde che  arrotondano un po' sia il naso che il gusto, quest'ultimo secco e leggermente affumicato, acidità vibrante, di grande personalità e presenza in bocca.
Classe e stile da vendere.
E se non è un vino per tutti pazienza, viva la Franciacorta underground!

Il prezzo: 35€ in cantina, come un Brut millesimato di Ca' del Bosco all'Esselunga.

lunedì 14 febbraio 2011

Oggi bevo: Sylvaner Lahner 2008 - Taschlerhof

Era l'ultima bottiglia rimasta, la conservavo convinto che il riposo in bottiglia non potesse che far bene, col riesling era successo, dopo un anno di vetro era sbocciato come i fiori in primavera.
Sabato ho stappato il Lahner, selezione di punta della piccola azienda altoatesina Taschlerhof, maturato per meta in acciaio e per metà in grandi botti di legno. Purtroppo è andata diversamente: il vino non sembrava nemmeno scalfito dall'affinamento in bottiglia, naso sottile, decisamente fresco e giovane, bocca dall'acidità tagliente nonostante la struttura e i 14° alcolici. Non vorrei essere frainteso però, il vino era buono, davvero, dico purtroppo perché era l'ultima bottiglia rimasta ed era solo all'inizio del suo percorso evolutivo. Sarebbe bello averne una dozzina in cantina e stapparne una all'anno per vederne l'evoluzione. Pazienza, noi ci si gode il momento e via, verso nuove bottiglie.

giovedì 10 febbraio 2011

Oggi scrivo: XI Giornata dei vini di Lombardia - Il giorno dopo (che poi sono due)

Cornice patinata e abiti da gran galà, mi sentivo quasi fuori posto (no, non è vero). Molti i vini interessanti, ho segnato il Franciacorta della cascina San Pietro Terra dei Trici e la nuova riserva de Il Mosnel, la QDE '04, con una preferenza per il secondo, il Franciacorta non dosato di Marchiopolo, affilato e freschissimo. Molto buono anche il Lugana Riserva del Lupo '07 di Ca Lojera, potente e minerale. Nei rossi la mia personale scoperta è stato il Botticino riserva Foja d'Or di Franzoni, davvero notevole per trama tannica e finezza.
In Oltrepo il Noir di Mazzolino si conferma come uno dei migliori pinot neri della regione, notevole anche lo spumante mc Riserva del Poeta '03 di Anteo, sboccato a fine 2010, Le Fracce invece portava un'ottima versione del suo rosso di punta: il Bohemi. Dalla Valtellina su tutti il nebbiolo di Arpepe, l'Ultimi Raggi '04, vendemmia tardiva dalla classe sopraffina, la loro risposta allo Sforzato; di impronta diversa ma di sicura eleganza il Valgella di Sandro Fay.
Detto questo passo e chiudo.
Salute!

lunedì 7 febbraio 2011

Oggi scrivo: XI Giornata dei vini di Lombardia

Segnalo con tremendo ritardo il banco d'assaggio che si terrà oggi pomeriggio (07/02/2011) in Piazza della Repubblica al n.17 presso l'hotel Principe di Savoia, ci saranno i vini e i produttori recensiti dalla guida Viniplus 2011, presentata anch'essa stamane, delle eccellenze vinicole lombarde.
Una buona occasione per assaggiare quanto di buono ha da proporre il nostro territorio.
Dalle 15.00 alle 19.00, ci vediamo li.

Tura Satana (10 luglio 1938 – 4 febbraio 2011)

Eravamo anche amici su FB, mi spiace.
Orevoir Tura!

giovedì 3 febbraio 2011

Oggi vedo: Black Swan - Darren Aronofsky

Ambientato nel mondo della danza, la protagonista riesce ad ottenere il ruolo principale del "lago dei cigni", e dovrà confrontarsi con se stessa. La lotta tra il cigno bianco e il cigno nero. Angosciante e scuro, è un viaggio nel corpo e nella mente sospeso tra allucinazione e realtà.
Natalie Portman da brividi.
Da vedere.

martedì 1 febbraio 2011

Oggi bevo: Monsaltus V.T. 2007 Riesling O.P. - Marchesi di Montalto

Sabato, per rifarci della delusione del Tenuta Albrizzi abbiamo stappato altre cose parecchio interessanti, su tutte il riesling vendemmia tardiva dei Marchesi di Montalto.
QUI trovate la degustazione riferita al 2006, la versione del 2007 mi è sembrata più ancor più buona a fronte di un equilibrio più centrato.
Gran vino.
Salute.

Oggi bevo: Tenuta Albrizzi 2008 Salento Rosso IGT - Cantina Due Palme

La fortuna di avere degli amici enotecari è che ogni tanto, quando arrivano novità a scaffale, ci scappa la bottiglia da assaggiare. Questo vuol dire che il tuo parere e le tue impressioni per l'amico qualcosa contano, o almeno interessano.
Onestà vuole che il parere sia sincero.
Le nuove entrate arrivano dalla Puglia: Cantina Due Palme.
La rete mi dice che trattasi di cooperativa con quasi 1000 soci e un volume produttivo di circa 5.500.000 bottiglie, cassa più cassa meno.
Il vino è il Tenuta Albrizzi 2008, blend di cabernet sauvignon e primitivo in parti uguali (credo), vinificate insieme e passate in legni piccoli per circa sei mesi.
Mi è piaciuto? No.
Stappato sabato sera a cena, le prime avvisaglie sono arrivate da Riccardo, amico, collega e fido compagno di bevute che appena portato il calice al naso esclama: "magari sto dicendo una cazzata, a me sembra un lambrusco sgasato". Ora, visto che io ero ai fornelli impegnato nella sacra preparazione del risotto ho pensato "cazzo, non siamo ancora al primo ed è già sbronzo".
A quel punto assaggio.
Cavoli, ha ragione. Avete presente quei lambruschi scuri, magari amabili o quasi (l'Otello di Ceci ad esempio) con quella botta di frutta nera e dolce al naso? Qualcosa del genere. Sfacciatamente fruttato e zuccheroso.
Il sorso conferma: una morbidezza quasi stucchevole e una corretta corrispondenza gusto olfattiva che si traducono in un vino monodimensionale che stanca al primo bicchiere. Praticamente sembra di bere succo di frutta. Non sarebbe male se non fosse vino.
A onor del vero non ho molta esperienza sui vini pugliesi, ma i pochi assaggi fatti in questi anni mi raccontavano vini diversi, più profondi, caldi e mediterranei.
Sicuramente c'è un mercato anche per vini di quest tipo, io preferisco altro.
Se a qualcuno dei miei tre affezionati lettori è capitato di berlo mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa.

Salute.