Cavoli, io mi son dato da fare! Ho scritto sul blog, su facebook, ho mandato mail e chiamato gli amici e alla fine con chi sono andato a La Terra Trema? Da solo. Forse devo farmi qualche domanda...
Ma chissenefrega, il Leonka è bello anche se ci vai da solo, ancora di più se ci vai a degustare vini e scambiare opinioni.
Perché la gente li arriva da ogni dove: trovi l'appassionato, il degustatore professionista, il gaina che al banco d'assaggio ti chiede del "rosso".
Gente spesso curiosa e interessata, sempre sorridente.
E tra una chiacchiera e un calice ho scoperto e ritrovato realtà vinicole molto interessanti, piccoli numeri e grande livello qualitativo. Vini spesso molto personali e caratteristici, come quelli di Cinque Campi: azienda nel reggiano che interpreta i vini classici del luogo con rigore e naturalità, o i vini della Tenuta Grillo nel Monferrato, tutti legati da un filo rosso che li accomuna ma solidamente rappresentativi delle rispettive tipologie; ancora: i vini di Porta del Vento: dalla Sicilia ottime espressioni di nero d'avola e cataratto non solfitati, oppure il Gaggiarone di Annibale Alzati: una bonarda tradizionale, ferma e dalla struttura imponente.
Ho incontrato vecchie conoscenze e ne ho fatte di nuove, vignaioli, agricoltori e allevatori appassionati con tanto da raccontare, con parole e, soprattutto, con i frutti della terra.
Piccole sfaccettature di un'Italia artigiana che bisogna valorizzare di più nella sua dimensione. Dove la qualità, la genuinità, il rispetto per il prodotto e per il produttore, per colui che poi lo consumerà sono il fulcro su cui tutto ruota attorno.
L'idea di un'agricoltura a misura d'uomo e di Terra non può che giovare a tutti noi.
Al prossimo anno spero di restarci qualche ora in più, e scrivere un resoconto più dettagliato perché, fidatevi, se lo merita.
1 giorno fa
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