Frank Cornelissen è un vignaiolo.
Folgorato dalle vigne etnee, scese dal Belgio in Sicilia, a Solicchiata ormai 15 anni fa.
Formazione classica grazie al padre grande cultore del grande vino, si è appassionato a quest'ultimo con i classici bordolesi e borgognoni.
Pensando e ripensando a quello che secondo lui dov'esse essere il vino è arrivato a concepire lo stesso e le tecniche di vinificazione in maniera singolare ed estrema.
L'idea è quella di evitare tutti gli ostacoli tra la vigna e la bottiglia vinificando per sottrazione: lieviti spontanei, anfore, solo travasi e nient'altro. Nemmeno solforosa.
Vino senza filtri, nel bene e nel male.
Nel corso degli anni è cambiato molto: le anfore sono state vetrificate, la cantina è stata interamente piastrellata e le attrezzature si sono evolute, si cerca di evitare ogni tipo di contaminazione esterna dovuta a batteri o a lieviti che non siano sull'uva.
Sono vini senza compromessi, negli anni sono migliorati molto sul piano della precisione e della pulizia - che non saranno mai quelle di un vino classico.
Abbiamo degustato i vini dell'annata 2014 che andrà in bottiglia a breve al
Vinodromo durante una bellissima serata insieme a lui.
Simpatico e divertente i Sussucaru: rosato composto dalla fermentazione del 60% di uve bianche che si aggiungono al resto di uve rosse. Tanto frutto, freschezza e una chiusura piacevolmente tannica.
Vino da bere.
Meno centrato, ma son gusti personali, il Contadino. Rustico e poco fine, secondo me il meno interessante insieme al Munjibel bianco.
L'asticella della qualità - e del prezzo - si alza sensibilmente con il Munjibel rosso, nerello in purezza da vigne più vecchie. Grande concentrazione e maggiore pulizia, ricco e potente. In fase embrionale però.
La vera sorpresa è stata il Magma '13. Prodotto in quantità omeopatiche da una vigna del 1910 a piede franco a più di 900 metri d'altezza solo quando il nerello riesce ad arrivare a giusta maturazione.
Finissimo e infiltrante, potente e sottile allo stesso tempo. Inconfondibilmente un vino del vulcano prima ancora che un vino siciliano, e forse un vino poco siciliano comunque. Molto concettuale e stratificato, cerebrale e vero insieme. Gran bottiglia davvero.