Il Vigna Montebuono 2011 del grande Lino Maga è buono, molto buono. Il 2011 è stata senz'altro annata calda e asciutta, il vino è secco, pieno, salato. Il tannino ancora da domare, pulisce ed asciuga. E' una di quelle annate dove gli zuccheri vanno a zero, quelle che preferisco, ma il Barbacarlo prima e Montebuono poi sono i miei vini del cuore che amo a prescindere dalle caratteristiche dell'annata.
Perché ne sono in assoluto lo specchio più sincero che si possa trovare in Oltrepo.
Trebbiolo 2012, La Stoppa. Tecnicamente un vino IGT, in pratica un gutturnio. Fermentazione spontanea e affinamento in vasca d'acciaio. La riduzione iniziale non mi spaventa, conosco i vini di Elena Pantaleoni e, soprattutto le riserve dietro una patina di rusticità rivelano grande sostanza e materia.
Il Trebbiolo ne è la versione easy, gutturnio terroso, ha spigoli ma non graffia. Poco impegnativo, vuol essere bevuto senza tante cerimonie. Annata calda la 2012 ma il vino non ne risente, bella freschezza ed equilibrio.
Vivo pop, mi è piaciuto.
Alnus 2012, I Custodi delle Vigne dell'Etna. Nerello mascalese e il 20% di nerello cappuccio, vigne a 650 metri d'altezza.
Bello e buono. Il naso inizialmente dolce e un po' monocorde all'apertura si è pacato il giorno dopo mostrandosi più sussurrato e minerale. Bello il colore brillante e bella freschezza gustativa, legati dall'acidità mai sopra le righe. Tutto molto buono insomma. Però, come dire, non è scattata la scintilla.
Mi è piaciuto? Si. L'ho amato? No.
Lo riberrei? Si, alla fine.
20 ore fa
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