Nerello mascalese con un piccolo taglio di merlot coltivati sulle pendici ad est dell'Etna, maturato per 12 mesi in legni piccoli, 6 mesi in bottiglia e poi in commercio.
La bottiglia è stata aperta ieri sera a cena, ma l'assaggio non è stato attento. Ho rimediato oggi dedicando al bicchiere l'attenzione che merita.Il colore è un bel rubino piuttosto trasparente e molto brillante, tira al granato sull'unghia che, tra l'altro, è segnata da una certa trasparenza glicerica. Roteando il calice il liquido scorre liscio, plastico e veloce con lente lacrime che scendono sottili. Portato al naso è uscita subito una fastidiosa nota alcoolica che è sparita dopo poco per lasciar spazio al frutto con la ciliegia in primo piano arricchito da spezie dolci e note minerali in sottofondo (probabilmente i legni usati per l'affinamento non sono nuovi). E' un quadro piuttosto fine ed elegante.
Secondo me le carte migliori le gioca in bocca dove attacca fresco e molto succoso, di medio corpo con tannini fini. Il sorso è ben sorretto da un'acidità presente ma mai sopra le righe, si allarga a centro lingua e scende lasciando la bocca pulita. Molto buona la corrispondenza naso/bocca. Anche adesso che fa caldo si lascia bere piacevolmente. Probabilmente quel 10% di merlot smussa gli spigoli del nerello e ne semplifica la beva, i puristi forse grideranno allo scandalo ma rimane un bel bicchiere.
Magari non se la gioca con i pesi massimi della zona ma il punto non è questo: è che l'ho pagato euri 7.50!
Devo aggiungere altro?
1 giorno fa
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