Le cantine sociali e le cooperative non sono il massimo della vita, questa non è una novità. Meno male che le famose eccezioni che confermano la regola crescono sempre di più. Mi vengono in mente le cantine dell'Alto Adige, con quella di Terlano in testa, la
Caves Cooperatives de
Donnas è senza dubbio una di queste.
Ho preso la bottiglia di
Donnas al C
arrefour a euri 7.80 attirato dalla buona recensione della guida dei vini de L'Espresso e dal prezzo decisamente conveniente. 90 % nebbiolo, 10% tra freisa e
neyret coltivate in una delle zone
enologicamente meno conosciute in Italia: la Val d'Aosta. Territorio molto bello ed interessante, dove la vite è coltivata su terrazze sorrette da muretti che arrivano anche a 4 metri di altezza. Caratteristiche l'accomunano ad un'altra delle terre d'elezione del nebbiolo: la Valtellina. Da sottolineare anche il
depliant informativo al posto della
retroetichetta che spiega le caratteristiche della zona, del vino e dell'annata in modo chiaro ed esauriente.
Nel bicchiere è rosso rubino, trasparente e brillantissimo, poco pigmentato ma non scarico, luminoso. Il naso apre su profumi netti di lampone e viola, più sfumate ma molto caratteristiche le note minerali di pietra e di fieno. In bocca è snello, sapidissimo e con una freschezza acida vibrante tipica dei vini di montagna, coerente con i profumi e tremendamente beverino. Sarebbe interessante vedere come evolve nel tempo ma già adesso è buonissimo. Se tutti i "vini base" fossero così...
E sono sempre più convinto che il nebbiolo sia il vitigno più interessante in Italia.
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