Nemmeno mi metto scriverle le note. Perché non le ho prese e perché mentre bevevo pensavo che per trovare il fianco a questi vini bisogna proprio cercarlo. Mi spiego meglio: c'era il vino più buono e quello meno buono ma tutti, proprio tutti, erano mediamente meglio di quello che di solito puoi bere con etichetta italiana. Il rosè di Gimonnet Oger ad esempio non mi ha fatto impazzire ma col senno di poi direi che è stato penalizzato dall'essere stappato per primo, probabilmente avrebbe meritato un diverso posizionamento durante la cena per esprimersi al meglio. Lo scrivo perché il loro selection blanc de blancs stappato per ultimo ha avuto da dire nonostante prima fossero partiti fior di millesimati. Lo Special Club 2006 di Hervieux Dumez ad esempio, o lo strabordante Cuvee du Hordon di Pascal Redon. Gran serata. Grazie Ricky e grazie Barbara.
Il mio amico Silvio dice: non è provato che bere Champagne allunghi la vita ma sicuramente la migliora.
Quanto ha ragione...
P.S.: Torracca a te l'onere e l'onore di raccontare ogni bottiglia nei commenti. Tiè.
3 ore fa
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