Ieri sera l'incontro quasi fortuito con Cristian (aka Vinodromo) e Lorena è stata l'occasione, guarda un po', per stappare una bottiglia.
Ci siamo trovati da Vinoir, pregevole localino a sud di Milano dedito alla diffusione del verbo del vino naturale e abbiamo optato per lo stappaggio del fiano 2012 di
Cantina Giardino.
Fermentazione spontanea, breve macerazione, legno e vetro.
Vino tiratissimo, estremo e al limite del difetto. Volatile (acetica?) sparata a mille, solo scaldandosi esce un po' di dolcezza, prevedibile tra l'altro. Un vino poco territoriale, figlio di scelte stilistiche estreme ed eccessivamente caratterizzanti, potrebbe essere qualsiasi cosa.
Un esercizio di stile insomma.
Lorena teorizza che insieme ad un formaggio a crosta lavata e pasta molle sarebbe matrimonio d'amore. E in effetti l'arrivo del formaggio lo aiuta.
Tornato a casa mi siedo a tavola e finisco una mezza bottiglia di Creatarium Brut Nature, un tutt'altro che disprezzabile spumante de La Rocchetta (dev'essere una nuova linea, non ne so molto).
Mangiando un boccone di Gorgonzola piccante il vino cozza in maniera terribile generando sapori metallici davvero poco piacevoli. Ma rimane un buon vino.
In conclusione: il vino buono è buono a prescindere mentre un buon abbinamento, per quanto azzeccato, non salva nessuno.