venerdì 24 luglio 2009

Oggi bevo: Bonarda Dardo 2007 - Frecciarossa

Il post di ieri e quello di oggi avrebbero dovuto essere uno solo: le bottiglie le avevo prese per berle insieme e confrontarle ma così non è stato, pazienza. La bonarda di oggi è prodotta dall'azienda Frecciarossa: storica azienda con radici in Oltrpò fin dal 1770. E' una bonarda classica vinificata in acciaio con successiva presa di spuma in autoclave. Nel bicchiere la spuma è poca e svanisce in fretta, il colore è un rosso rubino di media intensità, meno concentrato rispetto al Cresta del Ghiffi bevuto ieri. I profumi sono un po' chiusi e meno definiti, amarena e richiami di piccola frutta rossa e qualche accenno minerale. Il sorso è secco, con acidità viva, corpo snello e poco tannico, una volta deglutito la persistenza è piuttosto breve. Non mi ha entusiasmato molto, forse una bottiglia un po' sfigata. Nel confronto che sarebbe dovuto essere tra il Cresta del Ghiffi e il Dardo avrebbe sicuramente vinto il primo. Almeno per me.

mercoledì 22 luglio 2009

Oggi bevo: Bonarda Cresta del Ghiffi 2007 - F.lli Agnes

Per chi non lo sapesse ho cambiato casa. Domenica sera quando son tornato dalle splendide spiagge sarde al posto che andare a Rozzano da dove ero partito son dovuto andare nella casa nuova a Bressana Bottarone. Non sono entusiasta di questo anzi, ma qualche cosa buona c'è: la casa che è molto bella e ha un bel giardino per Luisa (il mio cane...) e il vino, perché Bressana è nientepopodimeno che in Oltrepò Pavese. Boh, vedremo come va...
Stasera ho fatto un giro in moto all'Iper di Montebello della Battaglia, ad una decina di Km da casa mia, li c'è la DOC: che altro non è che la sezione staccata dell'Iper dove vendono vino (anche sfuso), acqua e bibite. Qui si trova praticamente tutto il vino che fanno in Oltrepò tra l'altro a prezzi corretti. Ho preso quattro bottiglie: una Bonarda di Frecciarossa, il Cresta del Ghiffi, la Barbera Campo del Marrone di Bruno Verdi e lo Schioppettino Ronchi di Cialla (ma questo all'interno dell'Iper). Stasera per accompagnare un piatto di ravioli al pomodoro e basilico abbiamo stappato Il Cresta del Ghiffi 2007 del F.lli Agnes, bella interpretazione per una bonarda classica: nel bicchiere (un fantastico calice da birra piccola marchiato Heineken...) spumeggia vivacemente, porpora molto fitto e pigmentato, colora i bordi del bicchiere facendolo roteare. Il naso è abbastanza intenso con profumi fruttati: mora, prugna e frutti di bosco, poi una leggera nota alcolica. In bocca è vino da pasto: pieno, vinoso, l'effervescenza pulisce e stuzzica il palato, piuttosto morbido, manca forse un pò in freschezza ma ha un bel tannino piuttosto fine che segna il finale. Pagata 5,65 €, questa bonarda è piaciuta molto.
Sul sito leggo che è prodotta da una vendemmia tardiva nel vigneto che da il nome al vino, con viti di circa 60 anni, vinificato senza uso di legno e rifermentata in bottiglia.
Buona!

Oggi vedo: Black Sheep - Pecore assassine & Sulle mie labbra

Sono tornato domenica sera da un fantastico viaggio in moto attraverso la Sardegna, ancora ne sento l'odore se ci penso.
Non ho voglia di scrivere, ma stanotte ho visto due che mi son piaciuti e voglio segnalarveli: il primo è Black Sheep - Pecore assassine, la trama non sto a raccontarla ma il film è un horror che non si prende sul serio gioca coi generi, vi strapperà più di una risata.
Il secondo è un bellissimo film di J. Audiard: Sulle mie labbra. L'incontro tra due persone ai margini porterà eventi inattesi, Audiard mescola abilmente melò, triller e noir notevoli risultati. Qui la trama e qualche riga meriterebbero più impegno da parte mia, ma son le sette del mattino e io sono in piedi da ieri pomeriggio. Dovrete accontentarvi solo della locandina. Oggi va così.

venerdì 3 luglio 2009

Oggi scrivo: vacanze!!!

Domani dopo pranzo subito in moto diretti verso Genova, aperitivo e poi in Sardegna!!!
Ci si vede tra due settimane...

giovedì 2 luglio 2009

Oggi bevo: Munjebel - Frank Cornelissen

Mi ritengo persona dalla mente aperta e senza preconcetti, soprattutto per quanto riguarda il vino. Mi danno fastidio gli estremismi, apprezzo la coerenza anche quando le scelte fatte sono o sembrano radicali.
Oggi ho bevuto il Munjebel 07/08 (credo...) di Frank Cornelissen, nerello mascalese in purezza coltivato sulle pendici nord dell'Etna.La premessa che ho fatto è doverosa per accostarsi ad un vino del genere perchè effettivamente fuori dai canoni comuni. Il vino è un campione da anfora, entrerà in commercio dopo l'estate. Frank vinifica nel modo più naturale possibile evitando qualsiasi etichetta sia essa biologica o biodinamica. Le vigne sono coltivate cercando di mantenere il suolo ricco favorendo e controllando l'inerbimento e la crescita di alberi da frutta tra i filari. I suoi vini non subiscono nessun trattamento: fermentazioni con lieviti indigeni, nessuna aggiunta di anidride solforosa, nessuna filtrazione e maturazione in anfore di terracotta interrate.
Le note che seguiranno probabilmente non rendono l'idea di quel che sta ne bicchiere, questo dipende soprattutto dalla mia scarsa capacità d'analisi, ma tant'è.
Questo è quanto: il colore è un rosso rubino scarico, luminoso, non limpidissimo ma bello. Sull'unghia schiarisce ma la tonalità non cambia. Lacrime gliceriche scendo larghe e dritte sulla parete del bicchiere. Il naso è piuttosto compresso all'inizio e fatica ad esprimersi, sussurra comunque note molto minerali di pietra e ferro molto comuni nei vini di Cornelissen che hanno origine dai terreni vulcanici dell'Etna, esce poi un accenno di frutta, ciliegia credo con un corredo di spezie che ricordano la liquirizia. In sorso è segnato dalla mineralità e da un tannino ancora da smussare, scorrevole, corpo snello ma non magro. Piacevole, molto particolare. Chiude piuttosto lungo su un'idea di dolcezza che nulla centra con un residuo zuccherino. Il nonno di un mio caro amico probabilmente direbbe: "si sente che è fatto con l'uva". Rispecchia in toto la filosofia di chi lo produce, che ha deciso di vivere in totale rispetto e simbiosi con la natura.
Da provare per farsi un'idea concreta, a me è piaciuto.
Pagato 18€ direttamente dal produttore, difficilmente lo troverete in enoteca per due motivi: il primo è la difficoltà che l'enotecaro ha nel proporre e spiegare un prodotto così particolare, il secondo perché le bottiglie vanno conservate sotto i 16° di temperatura, altrimenti il rischio di deterioramento del vino è più alto di quanto potreste immaginare. Ma se vi interessano i vini di Frank Cornelissen e vi piace spulciare tra blog e forum questo lo sapete già...